Proroga delle concessioni alle trivelle. È questa la nuova transizione ecologica?

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Proroga delle vecchie autorizzazioni per l'estrazione di metano e petrolio offhore e onshore da parte del Ministro della Transizione Ecologica in concerto con quello della Cultura. Quasi tutte attività ENI.

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Ancora infervorati per la costituzione del nuovo Ministero della Transizione Ecologica? Fiducia a scatola chiusa per l’operato del fisico Roberto Cingolani, neo ministero del nascente dicastero?

Ecco la transizione ecologica tanto agognata, nelle dichiarazioni del ministro:

Il gas naturale sarà l’ultimo combustibile fossile a scomparire poiché aiuta a portare avanti la transizione energetica”.

Questa non è la prima controversa dichiarazione di Cingolani (e non sarà nemmeno l’ultima) a meno di due mesi dal suo insediamento in quel ministero tanto desiderato da M5S e dal mondo ambientalista. Solo altri due esempi: “non va perso il treno della fusione nucleare” e bisogna spingere l’idrogeno (poco importa se prodotto da fonti fossili).

Ma a parte le dichiarazioni, che lasciano il tempo che trovano, veniamo ai fatti.

Al momento Cingolani ha “sbloccato” una decina di concessioni per l’estrazione di metano (e anche uno esplorativo di petrolio) in mare (Adriatico, Ionio e Canale di Sicilia) e su terraferma (in provincia di Modena e Bologna), per la quasi totalità di ENI, che spera anche che il suo progetto di sequestro della CO2 in uno di questi impianti sia inserito nel PNRR.

Sono sette i decreti di Valutazione di impatto ambientale (Via), con l’approvazione del Ministro Dario Franceschini alla Cultura, che daranno una sorta di lasciapassare a queste iniziative sulle fonti fossili.

In concreto si tratta però solo di una autorizzazione intermedia di vecchi procedimenti (non sono ancora titoli minerari).

Molto si capirà dopo il 30 settembre, data entro la quale dovrà essere approvato il PITESAI, il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, dove appunto si potrà o non si potrà trivellare. Fino ad allora sono sospesi i nuovi permessi per la ricerca e la prospezione di idrocarburi.

Tuttavia, con queste proroghe possono ripartire gli iter autorizzativi per queste concessioni.

Ma è questo quello che vuole il Ministro della Transizione Ecologica? Trivellare per tirare fuori altro gas e petrolio? A quando un stop definitivo a queste attività dannose per i nostri territori e i nostri mari?

Secondo Greenpeace Italia, Legambiente e WWF “manca in Italia una legge analoga a quelle approvate in Francia e, recentemente, in Danimarca che stabilisca un chiaro termine ultimo di validità delle concessioni di coltivazioni in essere e che preveda, di conseguenza, un fermo di tutte le attività ad esse correlate oltre che un fermo delle autorizzazioni per nuove attività di ricerca e prospezione degli idrocarburi”.

Come si legge nell’ultimo Bollettino Ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse (pdf) ecco le concessioni di coltivazione prorogate:

  • Proroga della concessione di coltivazione «B.C22.AG» della società ENI S.p.A. (offshore – Mar Adriatico)
  • Proroga quinquennale e riperimetrazione della concessione di coltivazione «A.C11.AG» della società ENI p.A. (offshore – Mar Adriatico)
  • Proroga quinquennale e riperimetrazione della concessione di coltivazione «D.C4.AG» della società ENI S.p.A. (offshore – Mar Ionio)
  • Proroga quinquennale e riperimetrazione della concessione di coltivazione «A.C13.AS» della società ENI S.p. (offshore – Mar Adriatico)
  • Proroga quinquennale della concessione di coltivazione «B.C5.AS» della società ENI S.p.A. (offshore – Mar Adriatico)
  • Proroga quinquennale e riperimetrazione della concessione di coltivazione «A.C12.AG» della società ENI p.A. (offshore – Mar Adriatico)
  • Proroga quinquennale e riperimetrazione della concessione di coltivazione «D.C2.AG» della società ENI S.p.A. (offshore – Mar Ionio)
  • Proroga quinquennale della concessione di coltivazione «A.C8.ME» della società ENI S.p.A. (offshore – Mar Adriatico)
  • Proroga quinquennale e riperimetrazione della concessione di coltivazione «A.C14.AS» della società ENI S.p. (Perforazione pozzo “Calipso 5 Dir” – offshore – Mar Adriatico)
  • Proroga decennale e riperimetrazione della concessione di coltivazione «A.C17.AG» della società ENI S.p.A. (offshore – Mar Adriatico)
  • Proroga quinquennale della concessione di coltivazione «CERVIA MARE» della società ENI S.p.A. (offshore – Mar Adriatico)
  • Proroga quinquennale e riperimetrazione della concessione di coltivazione «B.C13.AS» della società ENI S.p. (offshore – Mar Adriatico)
  • Proroga quinquennale della concessione di coltivazione «B.C2.LF» della società ENERGEAN ITALY p.A. (offshore – Mar Adriatico)

A questi si devono aggiungere:

  • Rinnovo della concessione mineraria per la coltivazione di idrocarburi gassosi denominata “Vetta” (Emilia Romagna – prov. Modena)
  • Rinnovo della concessione mineraria per la coltivazione di idrocarburi gassosi denominata “Barigazzo” (Emilia Romagna – prov. Modena)
  • Progetto di messa in produzione del pozzo a gas naturale “Podere Maiar 1dir” nell’ambito della concessione di coltivazione “Selva Malvezzi” (Emilia Romagna – prov. Bologna)
  • Perforazione del pozzo esplorativo “Lince 1” nell’ambito del permesso di ricerca “G.R13.AG” (Stretto di Sicilia – province di Caltanissetta, Agrigento, Ragusa)
  • Concessione di coltivazione idrocarburi “Gela” – Attività di work over e di posa condotta per la conversione da produttore a iniettore del pozzo “Gela 57” e relativa messa in esercizio
  • Messa in produzione del giacimento convenzionalmente denominato “Teodorico” – Concessione di coltivazione d 40 A.C.-.PY – Zona A Mare Adriatico (prov. Ferrara, Ravenna, Rovigo).
  • Perforazione del pozzo “DONATA 4 DIR” nella concessione di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi B.C3.AS (vedi decreto del Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministero della Cultura).
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