Le cooperative elettriche storiche potrebbero essere definite come comunità energetiche rinnovabili ante litteram, nate tra fine ‘800 e inizio ‘900 nell’arco alpino per garantire uno sviluppo energetico adeguato anche nelle aree rurali.
Queste realtà hanno saputo evolversi fino ai giorni nostri affrontando diversi aspetti della transizione: non solo idroelettrico, fonte storica che le caratterizza, ma anche fotovoltaico, agrivoltaico e accumuli, senza dimenticare la gestione delle reti di distribuzione.
La formula adottata prevede soci che siano anche utenti della cooperativa, ma proprio questo assetto va raccordato con alcune sfide in corso, come il futuro delle concessioni idroelettriche e per la distribuzione.
Nella videointervista (durata: 13′ – si veda più in basso) ne abbiamo parlato con Daniele Domanin, portavoce delle cooperative elettriche storiche italiane.
Si tenga presente che oggi esistono trenta realtà di questo tipo riconosciute da un apposito registro Arera, a cui fanno capo 34.000 soci per 37.100 utenze allacciate, a cui si sommano 28.100 utenze di non soci comunque serviti, per un totale di 47 comuni interessati.
In sintesi, attualmente si contano:
- 75 impianti idroelettrici totali, per 105 MW installati e 270.000 MWh/anno di generazione
- 77 impianti fotovoltaici per 7,5 MW e 7.500.000 kWh/anno
- 100 km di teleriscaldamento a biomassa in servizio in otto comuni per 1.985 utenze
Presentazione delle cooperative elettriche storiche (pdf)
Una discussione sul percorso fatto e su quello ancora da fare per queste realtà si è svolta anche il 6 e il 7 giugno in provincia di Trento, in occasione delle celebrazioni per i 120 anni del Consorzio elettrico industriale di Stenico (Ceis).
Nel corso dell’evento l’assessore provinciale all’Energia, Mattia Gottardi, ha sottolineato: “Centoventi anni fa qui c’era pressoché nulla. Oggi ci sono comunità che sanno sostenersi. È l’immagine di un Trentino autonomo e cresciuto. Ringrazio chi ha saputo garantire, per oltre un secolo, continuità e innovazione, anticipando oggi le linee guida mondiali. L’ambizione del Paese è una transizione giusta verso un’energia pulita. Da parte nostra difenderemo questa unicità: in Trentino ci sono solo tre cooperative elettriche, un patrimonio da preservare” (si veda anche La sinergia energetica delle Province di Trento e Bolzano).