Politica, Muroni lascia Leu per rifondare i Verdi

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La deputata Rossella Muroni continuerà a sostenere Draghi ma "incalzandolo sulla questione ecologica".

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“Ritengo fondamentale un presidio ecologista in Parlamento, un luogo di elaborazione, azione legislativa e proposte concrete, uno spazio Verde come in Europa e come deve accadere in Italia”.

Questo il motivo, riassunto in un tweet, che ha portato la deputata Rossella Muroni ad annunciare la sua uscita da Leu per entrare nel gruppo misto, continuando a sostenere il governo guidato da Mario Draghi ma “incalzandolo sull’ambiente”.

Come spiega in un’intervista pubblicata da Repubblica oggi, l’obiettivo è riportare i Verdi in Parlamento dopo 13 anni di assenza e replicare le parabole vissute da questi movimenti in Francia e Germania.

Della nuova componente faranno parte Alessandro Fusacchia, eletto con +Europa e ora nel Misto, e Lorenzo Fioramonti, ex M5S ed ex ministro dell’Istruzione nel Governo Conte, ma “presto si aggiungeranno altri deputati”, afferma Muroni.

“Nelle ultime settimane il contesto politico è cambiato. Il governo Draghi nasce dopo un fallimento della politica e questo ora permette di agire con più libertà e con meno appartenenze”, spiega Muorni.

Liberi e Uguali “non è mai diventato un partito” e “non ha elaborato un proprio punto di vista sulla questione ecologica, che oggi è la questione per eccellenza”, spiega la ex presidente di Legambiente, precisando che comunque in Leu, nelle cui fila è stata eletta come indipendente, le è stata lasciata “molta libertà”.

Come detto, l’intenzione è quella di continuare a sostenere Draghi, ma incalzando il nuovo governo sulla questione ecologica: sull’ex presidente Bce, Muroni fa notare che “non credo sia un ambientalista, ma sicuramente ha letto con attenzione il Next Generation Ue, e sa perfettamente che il 37% delle risorse europee arriveranno per fare la rivoluzione verde”.

Quanto ai nuovi ministri, se ha “grande fiducia” in Enrico Giovannini, Roberto Cingolani è “atteso alla prova dei fatti”, anche se Muroni teme “che la nomina dei due sottosegretari, di Lega e M5S, possa bloccare molte delle cose che si potrebbero fare”.

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