Più CO2 in atmosfera e temperature più calde: il cambiamento climatico ha accelerato nel 2020

Le tendenze osservate dalla World Meteorological Organization nel nuovo rapporto sullo stato del clima.

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Gli indicatori del cambiamento climatico sono peggiorati nel 2020, che è stato uno dei tre anni più caldi registrati finora, con una temperatura media globale superiore di circa 1,2 °C rispetto ai livelli preindustriali (1850-1900).

E il decennio 2011-2020 è stato il più caldo della storia.

Questi i dati più rilevanti comunicati dalla World Meteorological Organization (WMO) nel suo ultimo rapporto sullo stato del clima, State of the Global Climate 2020 (link in basso).

Il grafico sotto, tratto dal rapporto, riassume le oscillazioni delle temperature medie globali dal periodo preindustriale a oggi, secondo cinque differenti set di dati (sono le cinque linee colorate nel grafico).

In particolare, nel rapporto si spiega che le concentrazioni in atmosfera dei principali gas-serra hanno continuato a crescere nel 2020, nonostante il rallentamento economico mondiale dovuto alla crisi sanitaria e alle misure di lockdown contro il Covid-19.

Ad esempio, la concentrazione media globale di CO2 ha già superato 410 ppm (parti per milione di molecole in atmosfera) e se nel 2021 seguirà lo stesso andamento degli anni passati, potrebbe raggiungere o superare 414 ppm.

Difatti, si legge nel documento della Wmo, la temporanea riduzione delle emissioni di CO2 durante la pandemia ha avuto un effetto del tutto trascurabile sulla concentrazione complessiva di anidride carbonica in atmosfera.

Inoltre, i dati appena diffusi dalla Iea mostrano che si è tornati in pochi mesi al business-as-usual che sta facendo risalire le emissioni annuali di CO2 a livello mondiale.

Il rapporto della Wmo poi evidenzia che nel 2020 sono accelerate le seguenti tendenze:

  • acidificazione degli oceani con impatti sugli ecosistemi marini (come le barriere coralline);
  • scioglimento dei ghiacci artici e antartici;
  • intensificazione di eventi meteorologici estremi come uragani, tifoni, ondate di calore, siccità, incendi.

Tutti gli indicatori climatici più importanti, ha commentato il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, “evidenziano un continuo e inarrestabile cambiamento climatico, una maggiore frequenza e intensificazione degli eventi estremi, gravi perdite e danni che colpiscono persone, società ed economie”.

E questa tendenza continuerà nei prossimi decenni, ha affermato Taalas, pertanto è necessario, oltre a ridurre velocemente le emissioni di gas-serra, investire in misure di adattamento al cambiamento climatico, come i servizi di allerta precoce e le reti avanzate per il monitoraggio dei dati meteorologici.

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