Patuanelli: no all’uscita dal mercato tutelato da luglio 2020

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Nuova proroga dietro l’angolo. L’audizione alla Commissione Industria del Senato.

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Uscire definitivamente dal mercato energetico tutelato non sarà possibile alla scadenza prevista del 1° luglio 2020.

Serve più tempo, insomma, anche se non basterà posticipare per l’ennesima volta la data: occorrerà definire un percorso che porterà “con scadenze frazionate” all’uscita dal mercato della maggior tutela, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, sentito in audizione dalla Commissione Industria del Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero (qui il precedente intervento alla Camera a ottobre).

Il superamento della tutela nel mercato dell’energia per i clienti finali, ha poi precisato Patuanelli, deve essere accompagnato da una “maggiore consapevolezza dei clienti e da un aumento dei venditori”, quindi la proroga post-2020, ha aggiunto, “non sarà tout-court” perché “non dovremo semplicemente spostare in avanti quella data, altrimenti ci troveremo nella scadenza successiva nelle stesse condizioni di oggi”.

Di conseguenza, il ministero, ha detto Patuanelli, sta lavorando con l’Autorità per pianificare tutti i passi che consentiranno di uscire gradualmente dal servizio tutelato verso la completa liberalizzazione nel settore elettrico e in quello del gas.

Le criticità per il passaggio a luglio 2020 dal mercato a maggior tutela dell’energia a quello libero erano emerse nel corso di una audizione del presidente della stessa Autorità per l’Energia  Stefano Besseghini alla X Commissione Attività Produttive alla Camera dello scorso 18 novembre.

Nel settore elettrico – aveva spiegato Besseghini – nel 2018, il 56% dei clienti domestici (circa 16,5 milioni) e il 43% dei clienti non domestici (circa 3 milioni) era ancora rifornito dal servizio di maggior tutela che, come abbiamo scritto, prevede una quota di energia da rinnovabili offerta al cliente bassissima rispetto al dato reale nazionale: 4% contro il 40,8%.

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