Pacchetto Ue 2030, l’Europarlamento vota gli accordi su rinnovabili, efficienza energetica e governance

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Con l’entrata in vigore, lo scorso 9 luglio, della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici al momento sono quattro su un totale di otto le proposte del Pacchetto Energia Pulita finora concordate.

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Obiettivo vincolante al 32% nel 2030 per le energie rinnovabili, indicativo al 32,5% per l’efficienza energetica e regole per la governance dell’Unione.

Dopo la direttiva sulle performace degli edifici, già adottata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue, altri tre provvedimenti importanti del Clean Energy Package europeo sono stati definiti.

Oggi, martedì 13 novembre, il Parlamento europeo ha confermato l’accordo provvisorio raggiunto in giugno con il Consiglio sull’efficienza energetica (434 voti in favore,104 voti contrari e 37 astensioni), le energie rinnovabili (495 voti in favore, 68 voti contrari e 61 astensioni) e la governance dell’Unione dell’energia (475 voti in favore, 100 voti contrari e 33 astensioni), tre importanti dossier legislativi che fanno appunto parte del pacchetto Energia pulita per tutti gli europei.

Ora, una volta che il Consiglio avrà formalmente adottato l’accordo, le nuove norme saranno pubblicate nella Gazzetta ufficiale ed entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione.

Il regolamento sulla governance sarà applicato direttamente in tutti gli Stati membri, mentre questi dovranno recepire nel diritto nazionale i nuovi elementi delle altre due direttive entro 18 mesi dalla loro entrata in vigore.

Con l’entrata in vigore, lo scorso 9 luglio, della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici sono quattro su un totale di otto le proposte del Pacchetto Energia Pulita sinora concordate:

La presidenza austriaca della Ue punta a concludere entro quest’anno il trilogo negoziale sui quattro provvedimenti del Pacchetto Energia ancora da approvare: il regolamento e la direttiva sul market design elettrico e i regolamenti sulla riforma di Acer e sulla preparazione ai rischi nel settore elettrico.

La legislazione adottata oggi all’Europarlamento, come detto, stabilisce che l’efficienza energetica nell’Unione dovrebbe essere migliorata del 32,5% entro il 2030, mentre la quota di energia da fonti rinnovabili deve rappresentare almeno il 32% del consumo finale lordo dell’UE. Entrambi gli obiettivi saranno rivisti entro il 2023 e potranno solo essere innalzati, non abbassati.

In base ai testi approvati, si ricorda, gli Stati membri devono garantire che i cittadini abbiano il diritto di produrre energia rinnovabile per il proprio consumo, di immagazzinarla e di vendere la produzione in eccesso.

Altro tema toccato dalla nuova normativa è quello dei biocarburanti: almeno il 14% dei carburanti per i trasporti deve provenire da fonti rinnovabili entro il 2030 ma, a partire dal 2019, il contributo dei biocombustibili di prima generazione con un elevato rischio di “cambiamento indiretto di destinazione dei terreni” sarà gradualmente eliminato fino a raggiungere quota zero nel 2030.

Secondo la nuova governance per realizzare l’Unione dell’energia ogni Stato membro deve presentare un “piano nazionale integrato per l’energia e il clima” decennale con obiettivi, contributi, politiche e misure nazionali entro il 31 dicembre 2019 e successivamente ogni dieci anni.

Il relatore per l’efficienza energetica, Miroslav Poche (S&D, Rep. Ceca) ha dichiarato: “L’aumento dell’efficienza energetica è una politica vantaggiosa per tutti gli europei. È un buon affare per i nostri cittadini, in quanto porterà a importanti riduzioni del consumo energetico, riducendo così le bollette. Ma è anche una grande notizia per la competitività dell’industria europea, in quanto riduce i costi e stimola gli investimenti”.

Il relatore per le energie rinnovabili, José Blanco López (S&D, Spagna) ha dichiarato: “Abbiamo disincentivato gli investimenti nella nuova produzione di biocarburanti per le colture alimentari e abbiamo spinto per i biocarburanti avanzati. Siamo anche riusciti a rafforzare l’autoconsumo come diritto, e abbiamo incluso il desiderio del Parlamento di vietare fino al 2026 le spese e le tasse sull’energia autoconsumata“.

Nel commentare il voto, il commissario Ue all’Energia e al Clima, Miguel Arias Cañete ha chiesto adesso agli Stati membri di “dimostrare la stessa ambizione nelle bozze dei Piani nazionali energia e clima che dovranno essere presentati entro la fine di quest’anno”.

“Il voto di oggi libera il reale potenziale della transizione europea verso l’energia pulita, aiutandoci a raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi e traducendosi in più posti di lavoro, bollette più basse per i consumatori e minori importazioni di energia”, ha commentato il vice-presidente della Commissione Ue responsabile per l’Unione energetica, Maroš Šefčovič, ribadendo che i target efficienza e Fer porteranno a una riduzione delle emissioni di gas serra di circa il 45% al 2030 rispetto al 1990.

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