Occhio all’olio di soia nel biodiesel: potrebbe fare danni come l’olio di palma

Un nuovo studio spiega perché la politica europea sui biocarburanti al 2030 rischia di fallire.

ADV
image_pdfimage_print

L’olio di soia sarà il nuovo olio di palma?

Uno studio spiega perché la politica europea sui biocarburanti rischia di fallire, anche se si prevede di eliminare gradualmente l’olio di palma dai serbatoi delle nostre automobili.

L’analisi della società di consulenza Cerulogy (link in basso), svolta per conto dell’organizzazione indipendente Transport & Environment, evidenzia che la produzione di olio di soia da miscelare nel biodiesel potrebbe aumentare sensibilmente nei prossimi anni, per rimpiazzare l’olio di palma, provocando ingenti danni ambientali attraverso la deforestazione di vasti territori in America Latina.

L’uso di olio di palma è stato ampiamente criticato, nell’ambito della revisione della direttiva Ue sulle fonti rinnovabili (RED II, Renewable energy directive) proprio a causa del suo elevato impatto ambientale.

Qui entra in gioco il cosiddetto fattore ILUC, acronimo che sta per “Indirect land use change” e fa riferimento alle conseguenze indirette associate a un cambio di utilizzo dei terreni.

In altre parole: chi coltiva enormi piantagioni di olio di palma a fini energetici (per produrre biocarburanti), aumenta la pressione delle attività umane sugli ecosistemi perché entra in competizione con le colture a scopo alimentare.

Difatti, le piantagioni di olio di palma richiedono nuovi terreni disboscati per far fronte alla crescente domanda di biocarburanti su scala globale.

Quindi le colture si espandono in ecosistemi, come foreste e torbiere, che assorbono e trattengono grandi quantità di anidride carbonica (cosiddetti “carbon sink”).

Così la deforestazione è il lato oscuro di molti biocarburanti, tanto da farli classificare come “insostenibili” dal punto di vista ambientale. In molti casi, tenendo conto delle emissioni indirette di carbonio – vale a dire, il mancato assorbimento di carbonio da parte delle foreste abbattute – i biocarburanti inquinano più di benzina e gasolio.

Ecco perché la Commissione Ue ha deciso di ridurre l’uso di olio di palma fino alla sua completa eliminazione nel 2030.

L’olio di palma, infatti, è l’unico biocarburante già considerato a elevato impatto ambientale dalla direttiva RED II e tra dieci anni non potrà più essere calcolato per raggiungere gli obiettivi Ue per le fonti rinnovabili nei trasporti.

Gli Stati membri però possono anticipare i tempi.

Ad esempio in Italia, al Senato, è passato un emendamento al disegno di legge di delegazione europea 2019, che pone lo stop all’impiego di olio di palma e soia nei carburanti dal 2023.

Tuttavia, il vuoto lasciato in Europa dall’olio di palma potrebbe essere riempito dall’olio di soia. Cambierebbe l’ingrediente principale ma la ricetta sarebbe la stessa: deforestazione in paesi extra-Ue, incremento delle emissioni inquinanti, deterioramento di ecosistemi fragili e perdita di biodiversità.

Lo studio di Cerulogy, infatti, segnala che le piantagioni di soia potrebbero allargarsi molto più di quanto ipotizzato in precedenza (prima delle nuove misure Ue contro l’olio di palma), in modo da soddisfare la richiesta di biodiesel.

La grafica sotto, elaborata da Transport & Environment sui dati di Cerulogy, riassume il quadro.

In sostanza, la domanda di olio di soia per il biodiesel potrebbe crescere di 2-4 volte al 2030 in confronto ai livelli del 2019, arrivando a un consumo annuale pari a 7,3 milioni di tonnellate con l’emissione di 38 milioni di tonnellate di CO2e (CO2 equivalente).

Per coltivare tutta la soia necessaria, servirebbero 4,2 milioni di ettari di terreno, corrispondenti alla superficie dell’Olanda. E sarebbero abbattuti circa 230.000 ettari di foreste.

Ricordiamo, per fare un confronto, che nel 2018 in Europa si sono consumati circa 4 milioni di tonnellate di olio di palma nel biodiesel (fonte Transport & Environment).

Il seguente documento è riservato agli abbonati a QualEnergia.it PRO:

Prova gratis il servizio per 10 giorni o abbonati subito a QualEnergia.it PRO

ADV
×