Dal prossimo autunno, la Banca centrale europea valuterà in base agli impatti sul clima i suoi acquisti di obbligazioni societarie, le garanzie e la gestione del rischio, in linea con il suo piano d’azione per il clima presentato a luglio 2021.
Misure, precisano da Francoforte nell’annuncio diffuso ieri, che hanno come obiettivo primario la stabilità finanziaria, oltre che il sostegno alla transizione verde, e che saranno riesaminate periodicamente per verificarne l’idoneità allo scopo e la coerenza con gli obiettivi dell’accordo di Parigi e i target di neutralità climatica dell’Ue.
In pratica, la Bce, attraverso il reinvestimento dei cospicui rimborsi previsti nei prossimi anni, sposterà gli investimenti in obbligazioni societarie verso emittenti con una migliore performance climatica, valutando in base alle emissioni di gas serra, agli obiettivi di riduzione e alla trasparenza.
La quota di attività più amiche del clima nel bilancio dell’Eurosistema (composto dalla Bce e dalle banche centrali nazionali dei paesi dell’area Euro) sarà così aumentata, rispetto a quella delle società con più emissioni.
Le misure si applicheranno a partire da ottobre 2022, precedute da dettagli sulla loro attuazione e la Bce inizierà a pubblicare regolarmente le informazioni sulle prestazioni climatiche delle obbligazioni a partire dal primo trimestre del 2023.
In ogni caso, precisa la nota della Banca, il volume degli acquisti di obbligazioni societarie “continuerà a essere determinato esclusivamente da considerazioni di politica monetaria e dal loro ruolo nel raggiungimento dell’obiettivo della Bce quanto a inflazione”.
La svolta si applicherà anche nella valutazione delle garanzie: si limiterà la quota di attività di società carbon intensive che possono essere messe come garanzia di prestiti dall’Eurosistema. Inizialmente, si applicheranno tali limiti solo agli strumenti di debito negoziabili emessi da società al di fuori del settore finanziario (società non finanziarie). Altre classi di attività potranno rientrare nel nuovo regime di limiti, man mano che la qualità dei dati relativi al clima migliorerà. La misura dovrebbe applicarsi entro la fine del 2024, “a condizione che siano presenti i necessari presupposti tecnici”.
La Bce migliorerà poi ulteriormente i propri strumenti di valutazione del rischio per includere meglio i rischi legati al clima. La Banca esorterà inoltre le agenzie di rating a essere più trasparenti su come incorporano i rischi climatici nei loro giudizi, e ha concordato una serie di standard minimi comuni su come le banche centrali nazionali dovrebbero includere i rischi legati al clima nei loro rating (che entreranno in vigore entro la fine del 2024).