Nucleare, la Svezia rischia il black out perché non sa dove mettere le scorie

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Senza una decisione, che dovrebbe arrivare in questi giorni, il paese potrebbe essere costretto a spegnere i reattori da cui ottiene circa il 40% della domanda elettrica.

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Come abbiamo scritto anche di recente, il nucleare è una soluzione nettamente antieconomica per decarbonizzare le nostre economie, se paragonato alle nuove rinnovabili e ai sistemi di accumulo.

Oltre ai costi, un grosso handicap dell’energia atomica è poi che ad oggi ancora non si è trovata una soluzione soddisfacente al problema delle scorie.

Ce lo ricorda quanto sta avvenendo in questi giorni in Svezia.

Il paese scandinavo sta infatti esaurendo lo spazio per stoccare i rifiuti prodotti dai suoi sei reattori, che forniscono circa il 40% dell’elettricità svedese. Se non si trova una soluzione entro la fine del mese, gli operatori nucleari, tra cui Vattenfall AB, affermano che dovranno iniziare a fermare gli impianti in soli tre anni, cosa che produrrebbe una crisi energetica nel paese e metterebbe a rischio gli obiettivi sulle emissioni.

Proprio oggi, giovedì 27, il governo di svedese si riunirà e dovrebbe affrontare la questione, che è in stallo da più di un anno.

È passato più di un decennio – leggiamo dalla ricostruzione che Bloomberg fa della vicenda – da quando l’ente svedese per la gestione dei rifiuti ha presentato una domanda per creare un deposito per le scorie.

Una soluzione che prevede di mettere il combustibile esaurito in contenitori di rame e di seppellirli a 500 metri sotto terra in argilla bentonitica è già stato approvata dalla vicina Finlandia, metodo che però non convince sulla sua durata, mentre la Russia ha optato per un costoso riciclaggio.

A ottobre, la società responsabile dello smaltimento di tutte le scorie nucleari svedesi ha dichiarato di aver già ottenuto l’approvazione per un nuovo deposito di tutti i tribunali, le autorità e persino del comune in cui intende costruire il sito. Ma il governo deve ancora dare il suo via libera e intanto sta per scadere il permesso per lo stoccaggio temporaneo attualmente utilizzato dall’industria dell’atomo nazionale.

Una decisione di questa portata richiede tutto il tempo necessario, ha affermato il ministro dell’Ambiente Per Bolund (del partito dei Verdi critico con il nucleare) citato da Bloomberg.

Il governo propone dunque di ampliare il sito di stoccaggio provvisorio e considerare in un secondo momento il progetto per costruire il deposito.

“Suddividendo le diverse decisioni, il governo vuole evitare di mettere la Svezia in una situazione che metterebbe a repentaglio la nostra fornitura di elettricità“, ha detto Bolund in una dichiarazione via e-mail resa all’agenzia di stampa. “C’è un rischio significativo che il processo giudiziario non sia completato prima che il sito di stoccaggio provvisorio raggiunga il limite della sua autorizzazione esistente”.

Per il governo la questione è estremamente delicata. A opporsi al rinvio della decisione per una soluzione provvisoria, non è solo l’industria, ma anche l’Autorità svedese per la sicurezza delle radiazioni e l’Agenzia svedese per l’energia.

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