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Indagine su auto elettrica: il 43% degli intervistati la comprerà entro 5 anni

L’Osservatorio Auto Findomestic, condotto in 16 Paesi, fotografa punti di forza e di debolezza delle auto elettriche. Vendite ancora marginali sul totale, ma l'inversione di tendenza potrebbe esserci nei prossimi 5 anni.

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L’Osservatorio Auto Findomestic ha intervistato gli automobilisti di 16 Paesi e ha rilevato che nei prossimi 5 anni il 57% del campione acquisterà un’auto ibrida, soprattutto in Messico (80%), Italia (76%), Spagna (75%) e Brasile (75%), mentre il 43% ne comprerà una tutta elettrica, con percentuali che si attestano intorno al 70% in Messico (72%), Brasile e Cina (68%). Il 46% in Italia.

Secondo i dati di UNRAE – spiega Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio – su quasi 1 milione di auto nuove immatricolate in Italia da gennaio a maggio 2019 solo poco più di 3.500 sono 100% elettriche e circa 48.000 ibride, di cui appena 2.000 di tipologia plug-in”.

Gli autori dell’indagine affermano che su scala globale il principale freno alla diffusione dell’auto elettrica è il costo d’acquisto, ancora alto e poco concorrenziale.

Oggi l’86% del campione mondiale, il 91% degli italiani, è consapevole che il veicolo elettrico costi più dell’equivalente termico e il 42% (32% degli italiani) non è disposto a sostenere alcuno sforzo supplementare per acquistare un’auto elettrica.

Gli unici Paesi in grado di offrire forme efficaci di incentivazione sono la Cina, che ha introdotto esenzioni fiscali comprese fra 5.100 e 8.700 dollari, e la Norvegia, la cui normativa prevede l’esenzione dall’imposta sull’acquisto e dall’Iva, uno sconto sull’acquisto dei veicoli ibridi ricaricabili e l’esenzione dalla tassa di circolazione, dai pedaggi e dalle spese di traghetto.

L’analisi di Findomestic si concentra sui punti di forza e di debolezza dei veicoli elettrici.

L’86% degli intervistati (l’83% in Italia) afferma di apprezzare la fluidità della guida grazie anche all’accelerazione bruciante e all’assoluta silenziosità di marcia.

Gli automobilisti sono allettati anche dai ridotti costi di utilizzo e di manutenzione. Tuttavia i norvegesi, molto più avanti nell’uso di auto elettriche, sono i più scettici su questo aspetto: solo il 56% ritiene che la manutenzione di un’auto elettrica sia più economica rispetto alla media mondiale del 68%.

Il carattere ecologico delle auto elettriche costituisce un importante valore aggiunto per l’89% dei possessori di auto (il 93% in Italia), convinti che l’utilizzo delle e-car potrà ridurre in maniera significativa l’inquinamento.

Un automobilista su tre è attento a come viene prodotta l’elettricità che alimenta le automobili e a come vengono smaltite le batterie.

Uno dei talloni d’Achille è senza dubbio l’autonomia: il 54% (46% in Italia) del campione, acquisterebbe un’auto elettrica solo se l’autonomia superasse i 300 km, problema particolarmente sentito in Spagna (71%), Germania (67%) e Francia (62%).

Il problema evidenziato è la scarsa disponibilità delle colonnine di ricarica rapida la cui implementazione lungo la rete stradale e autostradale rassicurerebbe i due terzi degli automobilisti di tutto il mondo (71% in Italia) che reputano le attuali infrastrutture ampiamente insufficienti.

“Il futuro dell’auto elettrica – commenta il presidente di UNRAE Michele Crisci – sarà molto legato alla capacità che le infrastrutture avranno di permettere agli utenti una ricarica continua, veloce, diffusa in maniera ampia sia domestica sia pubblica, sia nei luoghi dove lavoriamo”.

“Non dobbiamo dimenticarci – continua – che il nostro Paese vive anche di turismo e quindi dobbiamo immaginarci un futuro in cui i turisti dovranno ricaricare le loro vetture. Dovremo adeguare velocemente le infrastrutture per permettere al nostro prodotto interno lordo di essere alimentato dai proventi del turismo”.

“L’auto del futuro – conclude Crisci – sarà sicuramente un’auto elettrica, connessa e condivisa. È inevitabile un periodo di transizione. Si devono tenere in considerazione i futuri sviluppi tecnologici ma anche la situazione presente, perché in Italia abbiamo 37 milioni di autoveicoli ‘antiquati’ rispetto a queste tecnologie”.

Le analisi e le previsioni sono state realizzate in collaborazione con la società di ricerca e consulenza C-Ways.

L’indagine sui consumatori è stata condotta da Harris in Sud Africa, Belgio, Brasile, Cina, Francia, Germania, Italia, Giappone, Messico, Spagna, Norvegia e Spagna, Polonia, Portogallo, Regno Unito e Turchia. In totale, 16 paesi e oltre 10.600 individui di età compresa tra 18 e 65 anni sono stati intervistati online.

Il video di seguito, realizzato da Findomestic riassume quanto descritto sopra:

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