In Olanda eolico offshore senza incentivi: eccezione o inizio di un’epoca?

Due parchi per circa 750 MW di potenza saranno in funzione entro 2022 senza aiuti pubblici, se non per i costi di connessione. L'Olanda prevede di realizzare senza incentivi il 60% della nuova potenza da eolico in mare. Il caso olandese è particolare, ma la competitività è all'orizzonte.

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Anche la versione più costosa dell’eolico, quella con le turbine in mare, può competere economicamente ad armi pare con le fonti convenzionali.

La dimostrazione è arrivata ieri dall’Olanda, dove Chinook, una filiale di Nuon a sua volta controllata dalla svedese Vattenfall, ha ottenuto il via libera per realizzare due parchi eolici offshore non incentivati da mettere in funzione entro il 2022.

Anche se va detto che lo Stato si farà carico dei costi non indifferenti della connessione elettrica, i due progetti saranno così i primi della Storia di questa tecnologia in market parity: altri tre parchi non incentivati, per 1.380 MW di potenza complessiva, si faranno anche in Germania, ma non produrranno energia prima del 2024-2025 (e anche qui la connessione sarà a carico del pubblico).

I progetti in questione, Hollandse Kust Zuid 1 e 2 avranno una capacità complessiva compresa tra 700 e 750 MW e occuperanno un’area marina di 356 kmq a circa 22 km dalle coste olandesi (vedi mappa).

“Grazie alla drastica riduzione dei costi, l’eolico offshore può essere ora realizzato senza sussidi, rendendo la transizione energetica economicamente sostenibile”, ha commentato il ministro dell’Economia e del Clima olandese, Eric Wiebes.

Rispetto agli 0,124 €/kWh delle tariffe accordate nella gara del 2013 dall’Olanda all’eolico in mare, si legge nella nota del ministero, c’è stata una riduzione dei costi del 55% che permette ora di costruire parchi senza aiuti pubblici.

Come si vede nel grafico sotto, l’incentivo che si somma ai ricavi della vendita di energia è passato da oltre 9 centesimi di euro per kWh nel 2016 a zero con la capacità assegnata ieri.

Includendo i due nuovi parchi di Hollandse Kust1 e 2, oltre il 60% dei 3.450 MW di nuova potenza da eolico in mare prevista dal piano nazionale olandese sarà realizzata in market parity, si spiega.

Più cauti gli operatori del settore rappresentati da WindEurope.

L’eolico offshore senza incentivi è per ora possibile solo per alcuni sviluppatori e in determinati mercati, “come ad esempio quello olandese dove il Governo paga le connessioni alla rete e minimizza i rischi dando una chiara visibilità sui futuri volumi del mercato”, precisa l’a.d. dell’associazione Giles Dickson, che fa notare che il governo olandese “si è impegnato a introdurre un livello minimo di prezzo per la CO2 a livello nazionale”.

Se i due nuovi parchi olandesi hanno accettato di produrre a prezzi di mercato e senza incentivi, mentre altri progetti di eolico in mare già l’anno scorso hanno accettato tariffe omnicomprensive sotto ai 50 €/MWh, sappiamo infatti che i valori medi LCOE dei progetti lontani dalla terraferma sono ancora nell’ordine di 120-130 €/MWh, +40% circa rispetto all’eolico tradizionale e +20% in confronto al fotovoltaico.

Il caso olandese di Hollandse Kust 1 e 2, dunque, è ancora un’eccezione, anche se la market parity dell’eolico in mare potrebbe diventare la regola in tempi relativamente brevi.

Come avevamo riportato, secondo McKinsey, infatti, entro un decennio nell’Europa settentrionale tutti i parchi eolici marini potrebbero rinunciare agli incentivi.

Tra un progetto che ha raggiunto la decisione finale d’investimento nel 2010 e un altro che la raggiungerà nel 2020, prevede la società di consulenza, potrebbe esserci un taglio dei costi LCOE del 68% grazie a un mix di fattori esterni, sviluppi tecnologici e “maturazione” del settore.

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