In Gran Bretagna il piano laburista per il solare “per tutti”

La proposta del leader Jeremy Corbyn prevede anche di nazionalizzare la società che gestisce la rete elettrica.

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In Inghilterra il partito laburista crede molto alla possibilità di realizzare una rivoluzione industriale “verde”: nei giorni scorsi il suo leader, Jeremy Corbyn, ha annunciato un piano per installare pannelli solari su oltre un milione e mezzo di abitazioni in tutto il paese.

Più nello specifico, il piano prevede di aggiungere impianti fotovoltaici su circa un milione di case popolari, con l’obiettivo di ridurre la povertà energetica delle famiglie a basso reddito grazie all’elettricità generata dai pannelli FV. Le stime parlano di un risparmio medio annuale di 117 sterline sulla bolletta elettrica.

Tra l’altro, i laburisti puntano anche a nazionalizzare National Grid, la società privata che gestisce le linee di trasmissione in Gran Bretagna, nell’ambito del loro piano per de-carbonizzare il mix energetico e combattere il cambiamento climatico.

Va detto che il sistema elettrico inglese ha già ridotto moltissimo le sue emissioni di CO2 negli ultimi anni (vedi qui): e per la prima volta nella storia del paese, all’inizio di maggio, la Gran Bretagna è andata avanti per un’intera settimana senza produrre nemmeno un kilowattora di elettricità con il carbone confermando l’entità dei progressi compiuti per eliminare le fonti fossili più inquinanti.

Tornando alla proposta dei laburisti sul solare, Corbyn vorrebbe anche favorire l’installazione di sistemi fotovoltaici su altre 750.000 abitazioni attraverso un programma di prestiti a interessi zero.

Nel complesso, da queste misure pro-solare i laburisti si aspettano di creare quasi 17.000 nuovi posti di lavoro e di evitare l’immissione in atmosfera di circa 7 milioni di tonnellate di CO2.

Ricordiamo che il primo maggio il parlamento inglese ha approvato la mozione presentata da Corbyn sull’emergenza climatica e ambientale; sempre in tema di rinnovabili, ricordiamo poi che la Gran Bretagna punta a produrre il 30% dell’energia elettrica con grandi parchi eolici offshore entro il 2030.

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