Lo dice anche la Iea: fare più rinnovabili è la soluzione al caro-energia

L'Agenzia internazionale dell'energia prende posizione sui prezzi alle stelle: non è colpa della transizione energetica, ma della dipendenza dal gas.

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La transizione energetica verso le rinnovabili è una soluzione ai problemi attuali sui mercati elettrici e del gas, non è la causa di questi problemi.

A metterlo in chiaro Fatih Birol, direttore esecutivo della Iea (International energy agency), che, come aveva rimarcato nei giorni scorsi il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans, ha affermato che è scorretto attribuire la responsabilità del caro-energia in Europa ai nuovi investimenti nelle tecnologie pulite,

La Iea, in una nota diffusa ieri (link in basso), spiega che la ripida crescita dei prezzi del gas è dipesa da diversi elementi, tra cui una forte ripresa della domanda e una offerta più limitata del previsto, oltre ad alcune condizioni ambientali, come un inverno particolarmente freddo e lungo che ha spinto i consumi per il riscaldamento e una minore disponibilità di energia eolica nelle scorse settimane.

Mercato elettrico e mercato del gas, infatti, sono strettamente connessi.

Il gas, scrive la Iea, è uno strumento importante per bilanciare i mercati elettrici in molte regioni e lo sarà ancora, soprattutto nei paesi con ampie variazioni stagionali della domanda elettrica.

Nelle ultime settimane, i prezzi elettrici in differenti paesi Ue, tra cui Spagna, Italia e Germania, sono schizzati ben sopra 100 euro per MWh, proprio a causa dei maggiori costi del gas, del carbone e della CO2 sul mercato Ets.

“I recenti aumenti dei prezzi del gas sono il risultato di molteplici fattori, ed è inaccurato e fuorviante attribuire la responsabilità alla transizione energetica pulita“, ha affermato Birol.

I prezzi europei del gas, prosegue la nota, hanno rispecchiato diverse dinamiche sui mercati internazionali: si citano, ad esempio, fattori ambientali-meteorologici, come le ondate di freddo nei primi mesi del 2021 in Asia e Nord America, seguite da ondate di calore e siccità in differenti aree geografiche.

Sul lato offerta, ci sono state restrizioni nelle forniture globali di gas naturale liquefatto.

Secondo la Iea, il mercato europeo del gas potrebbe essere messo nuovamente sotto pressione se ci saranno marcate ondate di freddo e in caso di interruzioni non pianificate delle forniture.

Intanto gli stoccaggi di gas europei sono ben sotto la media quinquennale mentre le esportazioni di gas russo sono inferiori rispetto ai livelli del 2019. La Iea quindi ritiene che la Russia potrebbe fare di più per incrementare la disponibilità di combustibile sul mercato europeo e consentire il pieno riempimento degli stoccaggi, in vista della stagione invernale.

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