Grande finanza sempre più attenta al clima: BlackRock bacchetta 224 aziende

Il fondo d'investimento Usa ha stilato una "lista nera" di società che non stanno applicando correttamente i criteri di sostenibilità ambientale.

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Ci sono 244 società di tutto il mondo inserite finora nella “lista nera” sul clima di BlackRock, il mega-gestore americano di fondi d’investimento (la sede principale è a New York) che sta puntando verso una maggiore sostenibilità ambientale del suo portafoglio finanziario.

E nel 2020 BlackRock ha già espresso voti contrari – per esempio, contro la rielezione di membri del management – nei consigli d’amministrazione di 53 società, di cui BlackRock è azionista; società che secondo il gestore Usa non si stanno impegnando abbastanza per combattere i cambiamenti climatici.

Poi BlackRock ha deciso di tenere sotto sorveglianza le altre 191 società individuate nella lista, considerando la possibilità di votare contro anche nei loro consigli d’amministrazione, nel 2021, se non ci saranno miglioramenti sostanziali nelle strategie green d’investimento e nelle politiche di trasparenza per la comunicazione dei dati finanziari.

Il punto, secondo BlackRock, è che bisogna includere il rischio climatico nel più generale rischio d’investimento, valutando fattori come la sostenibilità ambientale e l’impatto sul clima delle diverse attività economiche e industriali.

Così tra le società bocciate sul clima nel 2020 da BlackRock figurano diversi colossi dei combustibili fossili come ExxonMobil (petrolio) e Peabody (carbone), utility dell’energia come Uniper e PGE, compagnie nel settore dell’automotive e dell’aviazione, tra cui Lufthansa e Volvo.

L’obiettivo di BlackRock è fare pressione sulle aziende per spingerle a informare correttamente gli azionisti sui possibili rischi climatici correlati ai loro investimenti; è un punto fondamentale soprattutto per chi mira alla creazione di valore sul lungo periodo (fondi pensione ad esempio) e, di conseguenza, deve essere pienamente consapevole di tutti gli elementi che possono determinare una perdita futura di capitali.

Si tocca, quindi, il tema degli “stranded asset”, cioè investimenti in impianti e infrastrutture in fonti fossili (miniere, piattaforme offshore, pozzi petroliferi), destinati a perdere competitività e valore a vantaggio delle energie rinnovabili.

Ricordiamo che nella lettera agli investitori dello scorso gennaio, BlackRock affermava di voler riorganizzare le sue attività con un’attenzione crescente ai criteri ESG (Environmental, social and governance), cioè quei criteri che includono gli aspetti ambientali, sociali e di corretta governance aziendale nelle decisioni d’investimento.

In particolare, BlackRock sta rimuovendo dal suo portafoglio tutti i titoli azionari/obbligazionari delle compagnie che ottengono oltre il 25% dei loro profitti dalla produzione di carbone.

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