Fine tutela per luce e gas, il rinvio nel Milleproroghe e le proposte Arera

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Il decreto Milleproroghe approvato “salvo intese” prevede uno slittamento al 2022 dell'uscita forzata dal mercato tutelato per famiglie e piccole imprese. Le nuove proposte dell’Autorità in consultazione.

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Tra i temi legati all’energia che stanno tenendo banco nel decreto Milleproroghe (approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 21 dicembre con la formula “salvo intese”), c’è l’ennesima proroga del servizio tutelato per i mercati luce-gas.

Il provvedimento, infatti, all’articolo 12 riprende i contenuti del sub-emendamento alla legge di Bilancio presentato dalla senatrice Elisa Pirro (M5S) ma poi dichiarato inammissibile: la piena liberalizzazione dei mercati energetici scatterà per tutti, famiglie e piccole imprese, dal primo gennaio 2022 quindi con un posticipo di quasi due anni rispetto alla scadenza attuale del primo luglio 2020.

Il testo del Milleproroghe ha ripreso anche dal sub-emendamento Pirro il termine di 90 giorni per l’adozione del decreto ministeriale che dovrà fissare criteri e requisiti per l’iscrizione nell’albo dei venditori e del decreto che dovrà stabilire (neretti nostri) “le modalità ed i criteri dell’ingresso consapevole nel mercato dei clienti finali tenendo altresì conto della necessità di concorrenza, pluralità dei fornitori e di offerte nel libero mercato”.

Ma questa proroga “secca” a gennaio 2022 continua a non convincere l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), che in una segnalazione a governo e parlamento aveva già raccomandato di seguire un “percorso graduale” per accompagnare l’uscita dalle tariffe tutelate, definendo alcune tappe intermedie a partire dalle imprese.

Così l’Autorità ha appena messo in consultazione un documento (allegato in basso) con diverse misure volte a favorire la “legittimazione” (“empowerment” nel testo) dei clienti finali, in modo da rendere più veloce, semplice e comprensibile la scelta tra diverse offerte.

In particolare, l’Autorità ritiene opportuno introdurre una scheda sintetica al posto dell’attuale nota informativa, in grado di riassumere in un formato standardizzato le informazioni più importanti per il consumatore, tra cui la validità temporale dell’offerta, la durata contrattuale, metodi/tempistiche di pagamento, il tipo di prezzo, la descrizione sintetica di prodotti o servizi aggiuntivi.

Inoltre, l’Autorità ritiene opportuno, si legge ancora nel documento, “che il venditore inserisca nella nuova scheda degli indicatori sintetici di prezzo relativi alla sola materia prima energia/gas naturale, contenente tutte quelle componenti, non già ricomprese nelle categorie di spesa di trasporto e gestione del contatore, oneri di sistema e imposte, il cui valore è liberamente determinato dal venditore”.

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