Innovare, decarbonizzare e rendere più sicuro il sistema economico e produttivo europeo, al fine di aumentare la capacità delle industrie di competere sulla scena globale.
Sono gli obiettivi della “Bussola per la competitività”, la nuova iniziativa lanciata ieri, 29 gennaio, dalla Commissione Ue con una comunicazione intitolata appunto “A Competitiveness Compass for the EU” (link in basso).
Il documento, evidenzia una nota di Bruxelles, traccia un percorso affinché l’Europa diventi il luogo in cui le tecnologie e i servizi del futuro “siano inventati, realizzati e immessi sul mercato, diventando al contempo il primo continente a raggiungere la neutralità climatica” azzerando le emissioni nette di CO2.
I pilastri del piano, come detto, sono innovazione, decarbonizzazione e sicurezza; si richiamano alle priorità identificate dal rapporto di Mario Draghi dello scorso settembre, in cui l’ex presidente della Banca centrale europea ed ex premier italiano ha proposto diverse misure per colmare il gap competitivo del vecchio continente e indirizzarlo verso una crescita “sostenibile”.
Innovazione, decarbonizzazione, sicurezza
Per prima cosa, secondo Bruxelles, l’Europa deve colmare il divario di innovazione, puntando in modo particolare sulle start-up e sulla leadership industriale in settori strategici.
Ad esempio, la Commissione guidata per il secondo mandato consecutivo da Ursula von der Leyen proporrà le iniziative “AI Gigafactories” e “Apply AI” per guidare lo sviluppo e l’adozione dell’intelligenza artificiale.
L’esecutivo Ue presenterà anche piani d’azione per materiali avanzati, tecnologie quantistiche, biotecnologiche, robotica e aerospaziale. Ci sarà una strategia dedicata alle start-up, per affrontare gli ostacoli che impediscono alle nuove aziende di emergere e crescere.
Altro pilastro della comunicazione è definire una tabella di marcia comune per la decarbonizzazione e la competitività: la sfida è ridurre i prezzi energetici e la loro volatilità, facilitando l’accesso alle fonti energetiche pulite a basso costo.
Si parla, pertanto, di un “imminente” Clean Industrial Deal per promuovere l’uso delle tecnologie pulite nelle industrie e nuovi modelli di economia circolare; da citare poi l’Affordable Energy Action Plan che contribuirà ad abbassare i prezzi dell’energia, mentre l’Industrial Decarbonisation Accelerator Act estenderà le autorizzazioni accelerate ai settori industriali che si avviano verso la decarbonizzazione.
Il terzo pilastro è ridurre le dipendenze Ue dalle importazioni di materiali e tecnologie, incrementando la sicurezza degli approvvigionamenti.
Per diversificare e rafforzare le catene di fornitura, il piano prevede una serie di nuove partnership di commercio e investimento su scala globale in materie prime, energia pulita, carburanti per trasporti sostenibili e tecnologie pulite.
Cinque “abilitatori”
Ai tre pilastri, spiega la Commissione, si affiancano cinque “abilitatori”: semplificazione, ridurre le barriere al mercato unico Ue, finanziare la competitività, promuovere le competenze e i posti di lavoro qualificati, migliorare il coordinamento delle politiche a livello Ue e nazionale.
Tra i principali obiettivi dei diversi abilitatori:
- ridurre l’onere normativo e amministrativo di almeno il 35% per le Pmi e del 25% per le altre aziende;
- una proposta omnibus per semplificare la rendicontazione sulla sostenibilità, la due diligence e la tassonomia;
- rendere i processi di definizione degli standard più rapidi e accessibili, in particolare per le Pmi e le start-up;
- presentare un’Unione europea del risparmio e degli investimenti con cui fornire incentivi per il capitale di rischio e garantire che gli investimenti fluiscano senza problemi in tutta l’Ue;
- presentare un’iniziativa per costruire un’Unione delle competenze incentrata su investimenti, apprendimento permanente, creazione e mantenimento di competenze, mobilità equa, attrazione e integrazione di talenti qualificati dall’estero e riconoscimento di diversi tipi di formazione per consentire alle persone di lavorare in tutta l’Unione;
- introdurre uno strumento di coordinamento della competitività, che collaborerà con gli Stati membri per garantire l’attuazione a livello Ue e nazionale di obiettivi politici condivisi, identificare progetti transfrontalieri di interesse europeo e perseguire riforme e investimenti correlati.
Infine, nel prossimo Quadro finanziario pluriennale, un Fondo per la competitività sostituirà i numerosi strumenti finanziari dell’Ue esistenti con obiettivi simili.
Dagli annunci vedremo come nel concreto si passerà ai fatti e soprattutto con quali tempi, una variabile non da poco che potrà incidere tanto visto che nelle altre aree del mondo ci si muove a velocità considerevoli.
- Comunicazione Ue (pdf)