Eolico offshore, si punta a 150 GW nel Mare del Nord

L’obiettivo al 2050, mentre per il 2030 è di 65 GW. L’accordo tra Belgio, Danimarca, Germania e Paesi Bassi.

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Sviluppare almeno 65 GW di eolico off shore entro il 2030 e 150 GW al 2050, con annessa produzione di idrogeno: questo l’obiettivo al centro di un accordo di cooperazione firmato mercoledì scorso dai capi di governo dei paesi del Mare del Nord.

In una dichiarazione congiunta, Belgio, Danimarca, Germania e Paesi Bassi dichiarano la loro intenzione di diventare la “centrale elettrica verde d’Europa” (link in basso).

L’accordo mira a un aumento di dieci volte della potenza eolica offshore nella regione, con investimenti totali del settore privato che dovrebbero raggiungere i 135 miliardi di euro, (cifra che potrebbe essere ancora più alta, poiché la Commissione europea ha stimato un totale di 800 miliardi di euro di investimenti energetici offshore per raggiungere l’obiettivo dell’UE per il 2050).

Allo stesso tempo, i quattro paesi vogliono intensificare la cooperazione nella produzione di idrogeno verde, con piani per espandere le relative infrastrutture nella regione.

Come noto, i venti affidabili del Mare del Nord, le acque poco profonde e la vicinanza ai centri industriali che sono grandi consumatori di elettricità, rendono questo mare perfetto per i parchi eolici offshore. Nell’area sono già diversi i progetti economicamente competitivi senza incentivi pubblici e stiamo addirittura vedendo i primi progetti a sussidi negativi, cioè disposti a pagare per avere la concessione salvo poi rifarsi vendendo l’energia sul mercato.

Chiaro come tutto questo, accanto all’urgente spinta alla decarbonizzazione che l’Ue sta finalmente attuando, rende particolarmente attraente per i responsabili politici l’eolico nel Mare del Nord.

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