Eclissi solare, quali effetti per il fotovoltaico?

L'evento del 10 giugno, tra le 10,10 e le 13,45 ora italiana. Nel 2015 costò al sistema elettrico italiano circa 9 milioni di euro.

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Una nuova eclissi solare, dopo quella del 2015, sta per coinvolgere una parte dell’Europa continentale con potenziali impatti sul sistema elettrico.

L’eclissi di domani, 10 giugno 2021, spiega Terna in una nota, interesserà la zona settentrionale del Canada, della Groenlandia e della Russia, oltre ad alcuni paesi europei, tra le 10,10 e le 13,45 (ora italiana). Il grado di oscuramento del disco solare raggiungerà il valore massimo del 23% nei paesi più a nord dell’Europa continentale.

Cos’era successo nel 2015?

In tale occasione, ricorda Terna (neretti nostri), “sebbene la capacità fotovoltaica installata in Europa fosse inferiore, un maggiore livello di oscuramento rispetto a quello previsto per domani, aveva comportato la necessità di un’adeguata preparazione e un forte coordinamento tra i gestori di rete europei […]”.

In sostanza, Terna per l’eclissi parziale nel giorno 20 marzo 2015, dalle 7 alle 14, aveva predisposto lo spegnimento di impianti FV di taglia superiore ai 100 kWp, per una potenza complessiva di circa 4.400 MW.

E questa assenza temporanea del fotovoltaico, per circa il 25% della potenza totale FV installata all’epoca, aveva fatto registrare un incremento del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica alla punta diurna di quasi 40 €/MWh, portando il prezzo a 90 €/MWh, circa l’80% in più del giorno precedente.

Ci furono molti dubbi sull’approccio di Terna di allora che noi riportammo in un articolo pubblicato pochi giorni prima dell’evento astronomico. Alcuni parlarono di un stress test che poi ci costò 9 milioni di euro (Eclissi e distacco del fotovoltaico, questione tecnica o propaganda anti-rinnovabili?).

Tornando all’eclissi di domani, Terna spiega che “nonostante il minor impatto previsto, anche in questa circostanza, i gestori di rete europei, in ambito ENTSO-e, hanno predisposto misure coordinate volte a fronteggiare l’impatto dell’eclissi sul funzionamento del sistema europeo interconnesso. Per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale Terna monitorerà l’evoluzione del fenomeno naturale in stretto contatto con i principali gestori di rete europei”.

In definitiva non dovrebbero verificarsi particolari problemi in Italia, perché l’eclissi interesserà solo le regioni settentrionali toccando il picco una ventina di minuti dopo mezzogiorno, con un oscuramento del disco solare che non supererà il 3,5% circa.

Mentre tra Germania e Olanda, secondo le stime degli operatori di rete, potrebbero mancare fino a 5 GW di potenza FV durante l’eclissi, che saranno compensati da diverse misure, come la riduzione della domanda dei clienti interrompibili e il maggiore utilizzo di altre fonti di generazione elettrica.

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