Discesa repentina del prezzo gas in Italia

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I motivi del ribasso del prezzo di riferimento del gas naturale nel nostro paese. Un notevole surplus dell'import è stato venduto all'estero.

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Il prezzo del gas sul mercato italiano è sceso repentinamente e di molto negli ultimi giorni.

Nei dati del GME si vede che il prezzo di riferimento (MGP), cioè quello medio ponderato sui volumi scambiati, è stato così determinato:

  • 28 settembre: 134,7 €/MWh
  • 29 settembre: 129,9 €/MWh
  • 30 settembre: 125,0 €/MWh

Nella tabella sotto vediamo l’andamento di settembre 2022. Su questi prezzi (al Punto di Scambio Virtuale) verrà calcolata la bolletta dei consumatori (cliccare per ingrandire):

Molto probabilmente ciò è dovuto al riempimento degli stoccaggi, che ha raggiunto il 90%, oltre che alla riduzione della domanda, prevista dal piano governativo volto a contenere i consumi di gas fino a marzo 2023. Al momento i consumi sono stabili, vista anche la temperatura atmosferica relativamente alta.

È anche certo che molti operatori abbiano deciso di vendere gas alle quotazioni attuali sulla Borsa di Amsterdam (oggi oltre i 200 €/MWh), prima che questa si possa abbassare.

Infatti, secondo i dati Snam, ad esempio, ieri 27 settembre sono arrivati circa 25 milioni di metri cubi di gas russo in Italia. Di questi, 18 milioni sono stati esportati. Un trend che si è verificato anche nella giornata odierna.

Sta di fatto che quanto incamerato negli stoccaggi dovremmo comunque pagarlo agli elevati prezzi di acquisto di questi mesi, a volte anche sopra i 300 €/MWh, ricordando peraltro che questo inverno in caso di chiusura dei rubinetti da parte di Gazprom, ci potremmo trovare in forti difficoltà, nonostante gli stoccaggi pieni, perché questi ultimi non basterebbero a soddisfare la domanda, insieme alle importazioni da altri paesi.

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