Diagnosi energetiche, slitta invio comunicazione all’Enea

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La nuova scadenza è fissata al 22 maggio.

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Il termine per la trasmissione dei dati sui risparmi di energia conseguiti dai soggetti obbligati alle diagnosi energetiche da inviare all’Enea, originariamente previsto per il 31 marzo 2020, è stato prorogato al 22 maggio 2020.

Lo slittamento della deadline è dovuto all’emergenza legata al coronavirus.

In una nota l’Enea ricorda inoltre che (ai sensi dell’articolo 7, comma 8 del d.lgs. n. 102/2014) tra i soggetti interessati e obbligati per legge, ricadono le grandi aziende, le attività produttive cosiddette “energivore” e tutte le imprese che hanno implementato un sistema di gestione dell’energia conforme alla norma ISO 50001. Da ultimo, a tale iniziativa può partecipare volontariamente qualsiasi altro tipo d’impresa.

Tra le cosiddette “grandi aziende” rientrano le realtà con più di 250 dipendenti e con un fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuo supera i 43 milioni di euro.

Mentre le attività produttive “energivore” sono da considerarsi quelle caratterizzate da:

  • un utilizzo annuo di energia elettrica pari ad almeno 1 GWh
  • un’iscrizione negli elenchi della Cassa per i servizi energetici ed ambientali (CSEA)
  • un codice NACE prevalente compreso negli allegati 3 e 5 delle Linee guida dell’Unione Europea.

Consulta anche la raccolta di QualEnergia.it “Emergenza Covid-19

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