Decreto Liquidità, le casse di previdenza private bloccano l’erogazione dei 600 euro

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Per effetto del nuovo decreto le domande devono essere integrate con un’ulteriore autocertificazione.

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Dopo la pubblicazione del cosidetto decreto Liquidità, le Casse di previdenza private sospendono l’erogazione dei famosi 600 euro, il bonus, che dopo tanti confronti e battaglie, era stato “aperto” anche ai professionisti iscritti agli Enti di previdenza privati, per far integrare le domande con un’ulteriore autocertificazione.

“Siamo costretti a metterci in modalità autotutelante  per evitare di ritrovarci, magari tra due anni, a dover giustificare il nostro operato alla Corte dei conti o alla magistratura per danno erariale” denuncia il presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti.

L’art. 34 del Decreto liquidità, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 8 aprile – spiega l’associazione delle casse private – afferma infatti che “Ai fini del riconoscimento dell’indennità di cui all’art. 44 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria devono intendersi non titolari di trattamento pensionistico e iscritti in via esclusiva” .

Dalle Casse l’indirizzo è comune: far completare le domande con un’ulteriore autocertificazione e predisporre, in tempi rapidi, l’invio dei bonifici.

Sono oltre 420mila, infatti, le richieste pervenute nella sola prima settimana e – si informa – per le Casse è iniziata subito una corsa contro il tempo visto che avevano già predisposto i bonifici da inviare ai propri iscritti: 70mila quelli preparati da Cassa Forense, oltre 25mila quelli dell’Enpam e della Cassa dei dottori commercialisti.

Intanto l’AdEPP ha scritto ai Ministeri vigilanti, Lavoro e Economia, come previsto, per comunicare esattamente quante domande sono pervenute e quante accolte e sottolineando anche il problema generato dall’approvazione dell’Art. 34.

Consulta anche la raccolta di QualEnergia.it “Emergenza Covid-19

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