L’agro-fotovoltaico è una delle applicazioni più promettenti per accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili, sfruttando i terreni agricoli senza entrare in competizione con la produzione di cibo e senza consumare suolo.
In Francia, ad esempio, i progetti di impianti agro-FV hanno conquistato la maggior parte della potenza disponibile nell’ultima asta dedicata al fotovoltaico innovativo.
Pertanto in molti laboratori si stanno sperimentando nuove tecnologie per celle solari adatte alle installazioni di agro-fotovoltaico.
Un esempio è lo studio pubblicato su Optics Express da alcuni ricercatori del centro tedesco DLR (German Aerospace Center), “Spectral engineering of ultrathin germanium solar cells for combined photovoltaic and photosynthesis” (link in basso).
Nella ricerca, gli autori presentano un tipo di cella con uno spettro di trasmissione che può essere facilmente regolato in base alle specifiche esigenze di assorbimento della luce solare di piante e alghe.
Quindi la cella è pensata per applicazioni di fotovoltaico in agricoltura, con impianti a terra o su coperture (serre) in modo da ottimizzare la produzione energetica con la fotosintesi delle piante.
Ricordiamo, infine, che l’agro-fotovoltaico ha un potenziale enorme anche in Italia dove però è ancora frenato da norme scritte male e dalla mancanza di misure e obiettivi specifici per questa tecnologia nell’ambito del Pniec (Piano nazionale integrato per energia e clima), si veda anche l’articolo Agrovoltaico innovativo progettato in Italia, ma vendibile solo all’estero.