Covid 19 e petrolio, Eni cambia strategia

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Il cane a sei zampe sembra prevedere però una ripresa abbastanza rapida dalla crisi.

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La pandemia di Coronavirus, sommata alla guerra dei prezzi petroliferi fra Russia e Arabia Saudita, oltre che nell’economia mondiale in generale ha scatenato un pandemonio in particolare nei mercati del greggio.

È su questo sfondo estremamente incerto che Eni ha aggiornato il proprio scenario sull’andamento delle materie prime energetiche per quest’anno e il prossimo, rivedendo al ribasso le previsioni sul prezzo del greggio europeo di riferimento, il Brent, a 40-45 $ per il 2020 e a 50-55 $ per il 2021.

Da notare che tali stime presuppongono una ripresa dei mercati e un rialzo dei prezzi compreso fra il 40% e il 58% circa, perlomeno nella seconda metà di quest’anno rispetto ai prezzi attuali, visto che attualmente il Brent viene scambiato oggi a Londra a circa 28 $ il barile.

Eni sembra prevedere, insomma, che la fase più nera della crisi non durerà poi così a lungo, aspettandosi che nel giro di pochi mesi i prezzi torneranno perlomeno ai livelli di inizio marzo, cioè precedenti allo scoppio della guerra del greggio fra Russia e Arabia Saudita e all’estensione a livello nazionale delle misure prese per frenare il propagarsi del virus oltre i primi 11 comuni italiani identificati come “zona rossa.”

Il cane a sei zampe ha comunque deciso di ritirare la proposta di riacquisto di azioni proprie programmata per quest’anno, che doveva ammontare a 400 milioni di euro e che doveva essere discussa e approvata alla prossima Assemblea del 13 maggio.

“La proposta sarà riconsiderata nel momento in cui la previsione del prezzo Brent per l’anno di riferimento, parametro per la decisione di attivazione del piano di buyback, tornerà a essere almeno uguale a 60 $ al barile,” ha precisato ENI in una nota.

“La società si è prontamente attivata per rivedere il piano di attività, in considerazione della forte riduzione dei prezzi delle commodities e dei vincoli operativi a oggi prevedibili indotti dal COVID-19. La revisione considererà una significativa riduzione dei Capex e delle spese previste, portandole a livelli congrui con il nuovo scenario,” ha detto l’Amministratore Delegato di ENI, Claudio Descalzi.

“Continueremo a mantenere i più alti standard di sicurezza sul lavoro che, date le circostanze, sono stati coerentemente innalzati. In questo momento le priorità sono la tutela della salute delle nostre persone, delle comunità in cui operiamo e la difesa della solidità del nostro bilancio e del dividendo,” ha aggiunto il top manager.

Dopo le chiusure a tappeto di molte attività produttive e le misure di distanziamento sociale dettate dai tentativi di contenere il diffondersi del Coronavirus – che hanno virtualmente bloccato una grossa fetta dei consumi intorno al mondo ­– moltissime società sia petrolifere che di altri settori hanno annunciato tagli alle proprie attività.

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