Ci saranno interventi per un ammontare complessivo di circa 12 miliardi di euro, nel decreto legge che il governo sta per adottare per contrastare le difficoltà economiche presenti e future innescate dall’emergenza coronavirus in Italia; il provvedimento è atteso per domani, venerdì 13 marzo, in Consiglio dei ministri.
Nel corso di un’audizione in Parlamento, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha chiesto ai parlamentari di autorizzare uno scostamento fino a 20 miliardi di euro (in termini di indebitamento netto) rispetto ai precedenti obiettivi di finanza pubblica; la cifra corrisponde, si legge nel testo dell’audizione (allegato in basso) a circa 25 miliardi di maggiori stanziamenti.
Il decreto legge allo studio del governo comprenderà quattro assi portanti così riassunti da Gualtieri: garantire le risorse per fronteggiare l’emergenza sotto il profilo sanitario e della protezione civile; per quanto riguarda il lavoro, l’obiettivo è che nessuno venga licenziato, quindi si prevede di potenziare la cassa integrazione in deroga e il fondo di integrazione salariale per tutti i settori produttivi, incluse le attività con meno di cinque dipendenti; previsto anche un sostegno al reddito per lavoratori stagionali, autonomi e a tempo determinato.
Il terzo asse, ha spiegato il ministro, sarà volto ad assicurare la liquidità a famiglie e imprese, quindi sarà potenziato il Fondo centrale di garanzia a sostegno delle PMI, che sarà esteso con accesso gratuito su tutto il territorio nazionale, con un prolungamento delle garanzie prestate e la possibilità di aumentare le percentuali di garanzia in specifiche filiere.
Si prevede poi di sospendere le rate dei mutui per la prima casa fino a un massimo di 18 mesi in caso di riduzione/sospensione dell’orario di lavoro; di sospendere il pagamento delle rate di mutui e prestiti bancari con il sostegno di parziali garanzie statali.
Altre risorse, ha precisato Gualtieri, saranno messe a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti e da Sace per sostenere le imprese, risorse che passano da 1 a 7 miliardi; tre miliardi saranno impiegati per garantire tassi calmierati a Pmi e Mid-cap dalle istituzioni finanziarie aderenti alla “piattaforma imprese”, mentre 4 miliardi andranno a sostenere l’export e l’internazionalizzazione delle imprese.
Per quanto riguarda il fisco, infine, il governo intende posticipare una serie di adempimenti per venire incontro alle oggettive difficoltà di contribuenti e operatori del fisco; inoltre, per assicurare un adeguato sostegno alle aziende e ai lavoratori autonomi colpiti dagli effetti dell’emergenza sanitaria, in termini di riduzione del livello di attività e di fatturato con conseguente impatto sulla liquidità, potranno essere introdotte misure di sospensione dei versamenti tributari e contributivi.