La climatizzazione pesa per il 57% sui consumi energetici negli edifici ad uso ufficio, seguita dalle apparecchiature elettriche (26%) e dall’illuminazione (17%).
È quanto emerge dal Rapporto Assoimmobiliare – Enea “Benchmark di consumo energetico degli edifici per uffici in Italia”, che intende fornire alle aziende uno strumento di autovalutazione.
Lo studio – spiega una nota Enea – è stato realizzato su un campione di 118 edifici direzionali distribuiti su tutto il territorio nazionale e ha evidenziato variazioni significative tra le regioni del Nord, dove i consumi sono maggiori, e quelle del Centro e del Sud. L’analisi comparata delle diagnosi energetiche al centro dell’indagine ha permesso inoltre di identificare indici di prestazione di riferimento per valutare eventuali attività di ottimizzazione del consumo energetico degli edifici.
Analisi per fonte energetica
Il 34% degli edifici che compongono il campione – leggiamo nel rapporto – è alimentato da sola energia elettrica, la restante parte ha una o due fonti energetiche integrative (combustibili o teleriscaldamento).
La maggior parte degli edifici, circa il 70%, è servita da energia elettrica e gas naturale. Nella figura di seguito è riportata la ripartizione percentuale del campione tra i vettori energetici.
La legenda è di seguito dettagliata:
- EE: energia elettrica
- GN: gas naturale-Gsl: gasolio
- Tlr: Teleriscaldamento
- Olio comb.: olio combustibile
Analisi per indici di prestazione energetica
Nel grafico di seguito invece troviamo il confronto, tramite istogramma, tra i vari indici di prestazione energetica delle utenze di: climatizzazione, illuminazione e forza motrice.
Il paragone si sviluppa tra le varie applicazioni delle utenze al sud, al centro e al nord Italia.
Il rapporto – prosegue la nota – ha inoltre calcolato una spesa media annua a metro quadro di circa 15 euro per la climatizzazione estiva e invernale, 6,40 euro per le apparecchiature e 4,40 euro per l’illuminazione.
“Con questo studio vogliamo fornire un contributo per stabilire standard univoci per le diagnosi energetiche nel settore immobiliare a uso direzionale – Federico Testa, Presidente Enea – una delle grandi sfide in cui l’Enea è impegnata, anche in qualità di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, è gettare le basi per un parco immobiliare ad alta efficienza, con vantaggi innegabili dal punto di vista ambientale, economico e occupazionale. Considerando che il patrimonio edilizio italiano risale in molti casi agli anni ‘50, 60 e 70, sono presenti ampi margini per la messa in efficienza, con conseguenti significativi risparmi in bolletta che possono arrivare fino al 60%”.