Caldaie a gas, i chiarimenti di Bruxelles sullo stop agli incentivi dal 2025

Pubblicato il primo documento della Commissione Ue con gli orientamenti sulla direttiva "Case green". Sarà ancora possibile sussidiare l'installazione di impianti ibridi con una quota "considerevole" di energia rinnovabile.

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Dal primo gennaio 2025 non si potranno più fornire incentivi di alcun tipo per l’acquisto, l’installazione e la messa in funzione di caldaie autonome alimentate a combustibili fossili.

Lo prevede l’art. 17 comma 15 della direttiva EPBD 2024/1275 (Energy Performance of Buildings), anche nota come direttiva sulle “case green”, in uno dei suoi passaggi più importanti e anche più contestati dalle associazioni dei produttori di caldaie convenzionali.

Proprio a questo tema la Commissione europea ha dedicato il primo di una serie di documenti, rivolti agli Stati membri, con le linee guida su come recepire correttamente la direttiva Ue.

L’avviso di Bruxelles chiarisce che cosa si debba intendere esattamente per caldaia autonoma (stand-alone) alimentata a fonti fossili.

Si tratta di un apparecchio che:

  • utilizza fonti energetiche non rinnovabili come combustibili solidi, gas naturale e gasolio;
  • non è combinato con un altro generatore di calore che impiega energia rinnovabile, la quale fornisce una quota considerevole della produzione energetica complessiva dell’impianto.

Un altro chiarimento rilevante è il seguente: per valutare se una caldaia a gas è alimentata da combustibili fossili, bisogna guardare al mix di combustibili nella rete del gas al momento dell’installazione della caldaia, senza contare ipotetici usi futuri di gas rinnovabili come biometano e idrogeno verde (interpretazione, quest’ultima, sulla quale spingeva la lobby delle caldaie).

La regola generale, si legge nel documento di orientamento, è che se la rete del gas locale “trasporta prevalentemente gas naturale, l’installazione di caldaie a gas non dovrebbe ricevere incentivi finanziari”.

Al contrario, se la rete trasporta prevalentemente combustibili rinnovabili, l’installazione di una caldaia a gas può ricevere incentivi finanziari ai sensi dell’articolo 17(15)” della direttiva EPBD.

Spetta alle autorità competenti degli Stati membri, si precisa, “garantire che vi sia uno strumento di verifica in grado di controllare ciò al momento dell’installazione”.

Altro chiarimento riguarda gli incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento ibridi, che combinano due o più tecnologie per produrre calore e acqua calda in un edificio, ad esempio caldaie a gas con pompe di calore e-o solare termico.

Rimane possibile, si spiega, incentivare l’installazione di sistemi di riscaldamento ibridi con una quota considerevole di energia rinnovabile e solo proporzionalmente alla misura in cui l’energia rinnovabile è utilizzata nel sistema ibrido.

Di conseguenza, un impianto di riscaldamento basato al 100% su energia rinnovabile dovrebbe essere incentivato in modo più consistente rispetto a un sistema ibrido.

Bruxelles poi precisa che la valutazione sulla “quota considerevole di energia rinnovabile” deve essere effettuata dall’autorità competente e dipenderà dalla situazione.

“Spetta agli Stati membri specificare quale quota di energia rinnovabile nei sistemi di riscaldamento ibridi sia ‘considerevole’, garantendo al contempo che l’attuazione dia un effetto utile a questa nozione […]”.

Inoltre, poiché l’obiettivo finale è di eliminare gradualmente l’uso di combustibili fossili nelle caldaie autonome, “i sistemi di riscaldamento ibridi dovrebbero essere incentivati ​​solo come soluzione transitoria […]”.

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