Bp ci ripensa: più investimenti oil&gas, rinnovabili tagliate

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Annunciata dal Ceo Murray Auchincloss una strategia di "reset" delle attività: focus sulle fonti fossili, 5 miliardi di $ l'anno in meno alle energie pulite.

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Incremento degli investimenti in petrolio e gas e riduzione di quelli nelle energie rinnovabili, con oltre 5 miliardi di dollari annui in meno: è il succo della strategia industriale annunciata oggi, 26 febbraio, da bp.

È una vero e proprio piano di “reset”, con cui reimpostare le attività del colosso petrolifero con sede a Londra, orientandole con più forza verso i combustibili fossili. Tra gli obiettivi: riallocazione dei capitali, aumento dei flussi di cassa, dei rendimenti e del valore per gli azionisti.

“Stiamo riducendo e riassegnando le spese in conto capitale alle nostre attività con il rendimento più elevato per guidare la crescita e perseguire incessantemente miglioramenti delle prestazioni ed efficienza dei costi”, ha dichiarato l’amministratore delegato della società, Murray Auchincloss.

“Faremo crescere gli investimenti e la produzione upstream per consentirci di produrre energia ad alto margine per gli anni a venire” e “saremo molto selettivi nei nostri investimenti nella transizione, anche attraverso innovative piattaforme a basso capitale”, ha precisato Helge Lund, presidente di bp.

“Questo è un reset, con un’attenzione incrollabile alla crescita del valore azionario a lungo termine”, ha aggiunto.

In sostanza, la compagnia si focalizza sul suo business tradizionale nel settore oil&gas, ritenendo che ciò le garantirà ritorni più alti sugli investimenti, grazie ai prezzi in risalita dei prodotti fossili, oltre a una crescita maggiore sul mercato azionario.

Bp aumenterà gli investimenti in fonti fossili di circa il 20% a 10 miliardi di $ l’anno, con ritorni attesi sopra il 15%; dieci grandi nuovi progetti oil&gas partiranno entro la fine del 2027, con altre 8-10 iniziative previste entro il 2030.

Quanto alle energie pulite, si parla di investimenti “disciplinati” con un focus su biogas, biocarburanti e ricarica di veicoli elettrici, sfruttando le infrastrutture esistenti e concentrandosi su un numero inferiore di mercati.

Il capex destinato alle attività di transizione energetica sarà “significativamente inferiore”: 1,5-2 miliardi di $ l’anno, con un taglio di oltre 5 miliardi annui rispetto alle indicazioni precedenti. In media, gli investimenti in energie a basse emissioni di CO2 saranno di circa 800 milioni di $ l’anno.

È quindi un’inversione di marcia rispetto all’obiettivo, annunciato nel 2020, di ridurre del 40% la produzione di petrolio e gas al 2030 rispetto ai livelli del 2019. Allo stesso tempo, bp aveva dichiarato di puntare a 50 GW cumulativi di potenza installata nelle rinnovabili, venti volte di più in confronto ai 2,5 GW di cinque anni fa.

Ma già nel 2023 l’azienda aveva ridimensionato parecchio le sue credenziali green, annunciando che avrebbe ridotto la produzione oil&gas del 25% entro la fine del decennio.

A ottobre 2024, si ricorda, bp aveva completato l’acquisizione del 100% di Lightsource bp, uno dei principali operatori globali nel campo delle energie rinnovabili (solare, eolico, batterie).

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