Bonus bici e micromobilità: un riepilogo di come funziona

Aspettando di sapere quando si potranno inviare le richieste di rimborso o chiedere lo sconto direttamente ai venditori, ricordiamo chi può accedere, per quali mezzi e come si richiede l'incentivo per biciclette elettriche e non, handbike, monopattini, hoverboard e segway, introdotto dal decreto Rilancio.

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Come ben sappiamo, l’articolo 229 del decreto Rilancio, ha introdotto un bonus mobilità, noto anche come bonus bici, pari al 60% della spesa sostenuta fino a un massimo di 500 euro, per l’acquisto di biciclette, handbike, monopattini, hoverboard e segway e per l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale, esclusi quelli mediante autovetture.

Abbiamo spiegato in diversi articoli come funziona l’incentivo, ma può essere utile questo riepilogo preparato dall’Agenzia delle entrate e pubblicato sul suo organi ufficiale Fisco Oggi,  a partire dalle uniche fonti ufficiali che ci sono al momento, in attesa del decreto attuativo che darà il via alle domande per i rimborsi, ossia il decreto Rilancio (n. 34/2020) e le 15 domande e risposte pubblicate sul sito istituzionale del ministero dell’Ambiente.

Chi può usufruire del bonus bici
Possono fruire dell’agevolazione i cittadini maggiorenni che hanno la propria residenza nei capoluoghi di Regione o di Provincia (anche se con meno di 50mila abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50mila abitanti e nei comuni delle 14 Città metropolitane (anche al di sotto dei 50mila abitanti), ovvero Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia.

Per essere sicuri che il proprio Comune di residenza rientri all’interno di un’area metropolitana è possibile consultare i relativi siti istituzionali ufficiali, mentre per verificarne la dimensione si deve fare riferimento alla banca dati Istat relativa al 1 gennaio 2019.

Cosa si può acquistare

Diverse le tipologie di mezzi di trasporto che rientrano nel beneficio. Ovviamente sono comprese le normali bici, nuove o usate, sia tradizionali che a pedalata assistita, le handbike (nuove o usate), i veicoli nuovi o usati per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, come per esempio monopattini, hoverboard e segway (art. 33-bis del Dl n. 162/2019, convertito con modificazioni dalla legge n. 8/2020) e i servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture.

Il buono può essere richiesto una sola volta, per un unico acquisto e non può essere utilizzato per comprare accessori come caschi, batterie, catene, lucchetti, eccetera.

Due fasi, due modalità per ottenere il bonus

I cittadini possono già acquistare la propria bici a partire dallo scorso 4 maggio 2020, presso qualsiasi rivenditore, anche online, purché con fattura. La scadenza è invece fissata al 31 dicembre 2020.

In questa prima fase, il cittadino dovrà pagare per intero l’acquisto e poi dovrà chiedere il rimborso pari al 60% della spesa, conservando la fattura e allegandola all’istanza da presentare mediante un’applicazione web che è in via di predisposizione e che sarà accessibile, anche dal sito istituzionale del ministero dell’Ambiente entro sessanta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità.

Se non si vuole anticipare l’intero importo dell’acquisto, invece, occorrerà aspettare la fase due. Dal giorno in cui sarà attiva l’applicazione web, infatti, i cittadini potranno collegarsi, indicare sulla piattaforma il mezzo o il servizio che si intende acquistare e ottenere il buono spesa digitale che dovrà poi essere consegnato ai fornitori autorizzati.

In questo caso si pagherà solo il 40% del prezzo di acquisto, perché lo sconto verrà applicato direttamente da parte del fornitore, che riceverà il rimborso del restante 60%. Inoltre, l’acquisto dovrà essere fatto solo presso i negozi aderenti all’iniziativa. Il bonus non potrà essere superiore a 500 euro e dovrà essere utilizzato entro 30 giorni dalla relativa generazione, pena l’annullamento.

Infine, per chi ancora ne fosse sprovvisto, potrebbe essere utile già da ora dotarsi delle credenziali SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Saranno, infatti, necessarie per accedere alla nuova piattaforma e resterebbero comunque utili per tutta una serie di servizi online offerti dalla pubblica amministrazione.

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