Bonus amianto vs FV: “con extra-incentivo si copre meno della metà della spesa”

I promotori della petizione “Basta amianto” spiegano perché il valore dell'extra-incentivo che verrebbe riconosciuto per la bonifica e la realizzazione della nuova copertura è troppo basso. I costi reali delle bonifiche in questi anni non sono affatto calati come è accaduto per il fotovoltaico.

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Sul merito dell’incentivo alle bonifiche per l’eternit sostituite dal fotovoltaico, previsto dalla bozza di decreto sulle rinnovabili (si veda QualEnergia.it su ultima bozza, su funzionamento del nuovo bonus amianto e su critiche al nuovo incentivo in tema di autoconsumo), i promotori della campagna “Basta amianto” ritengono che ci siano due aspetti: uno positivo e l’altro negativo.

“Da un lato esprimiamo soddisfazione per l’inserimento dell’ampio contingente pari a 100 MW a registro, per un totale di 700 MW, dedicato esclusivamente alla sostituzione di coperture di edifici su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto. Ma siamo anche estremamente preoccupati per il valore dell’extra-incentivo che, quantomeno nella bozza circolante, verrebbe riconosciuto per la bonifica e la realizzazione della nuova copertura”.

I primi firmatari della petizione (Annalisa Corrado, Giuseppe Civati, Rossella Muroni, Gianni Silvestrini e Giovanni Battista Zorzoli) affermano in un loro comunicato che “nel momento di massimo ed efficace utilizzo dell’extra-incentivo con il IV conto energia, tale valore era pari a 5 centesimi per chilowattora. La bozza del nuovo decreto, invece, indica un valore di 1,2 centesimi, a fronte di costi reali niente affatto calati, come invece è successo per il fotovoltaico”.

Si spiega, che “occorre considerare che, ai costi di bonifica, estremamente variabili in virtù della diffusione di coperture in amianto composite e multi-strato, vanno aggiunti quelli di consolidamento delle strutture, realizzate prevalentemente negli anni ’70-’80, e degli interventi per le nuove coperture. Considerando un costo davvero minimo, con l’extra-incentivo si arriverebbe a coprire meno della metà della spesa nell’arco dei 20 anni di erogazione”.

I promotori di “Basta amianto” temono che un extra-incentivo di questo tipo “non sia affatto sufficiente a rendere i progetti né economicamente abbordabili, né bancabili e si possa quindi correre il serio rischio di vanificare il tentativo fatto di reinserire il virtuoso meccanismo”.

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