La Commissione europea ha dato via libera alla formazione di quello che potrebbe diventare un colosso produttivo nel campo delle batterie per i veicoli elettrici: parliamo della joint-venture tutta francese tra il gruppo automobilistico PSA e Total, tramite la sua società controllata Saft (quest’ultima è specializzata proprio nella fabbricazione di accumulatori).
PSA e Total potranno così unire le forze per creare una nuova società comune, Automotive Cells Company (ACC), destinata a produrre celle e moduli per le batterie elettriche, soprattutto quelle utilizzate sulle vetture plug-in da ricaricare alla presa di corrente.
Secondo Bruxelles, infatti, si legge in una nota della Commissione Ue, l’operazione non solleva problemi di concorrenza grazie all’elevato numero di aziende concorrenti presenti nei mercati di riferimento.
Così l’Europa compie un altro passo verso l’obiettivo di sviluppare una sua filiera industriale nel settore delle batterie, in modo da contrastare l’attuale dipendenza dai fornitori esteri (soprattutto asiatici) di accumulatori al litio.
Ricordiamo che lo scorso dicembre la Commissione Ue aveva approvato investimenti per 3,2 miliardi di euro con cui sostenere progetti comuni di ricerca e innovazione volti a realizzare batterie di nuova generazione, coinvolgendo sette paesi (tra cui l’Italia) e 17 imprese europee.
Bruxelles ha iniziato a promuovere l’industria continentale delle batterie da quando, alla fine del 2017, ha lanciato l’iniziativa Battery Alliance, seguita da un piano d’azione strategico a maggio 2018.
Secondo l’esecutivo europeo, ci sarà bisogno di 10-25 gigafactory al 2025 per soddisfare la crescente domanda di batterie nei trasporti elettrici e per competere con le aziende straniere, perlopiù asiatiche, che hanno in mano la fetta preponderante della produzione mondiale di accumulatori al litio (l’Europa è ferma al 3% circa del totale).
Anche Tesla qualche mese fa ha annunciato la costruzione di una super-fabbrica di auto e batterie in Germania, a Berlino.
Intanto la Commissione Ue ha anche approvato il piano della Romania che intende promuovere l’installazione di punti di ricarica per veicoli elettrici nel periodo 2020-2025: il piano da 53 milioni di euro è stato ritenuto conforme alle regole Ue sugli aiuti di Stato.
Più in dettaglio, evidenzia una nota, le eventuali distorsioni alla concorrenza passano in secondo piano rispetto al contributo del piano rumeno verso il raggiungimento degli obiettivi climatici europei.