A Gastech irrompe Greenpeace: “gas e greenwashing, stop alle pubblicità delle fossili”

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All’inaugurazione di Gastech alla Fiera di Milano, il più importante evento mondiale delle aziende del gas, del GNL e dell’idrogeno, gli attivisti di Greenpeace lanciano un messaggio di allarme.

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Questa mattina una cinquantina di attivisti di Greenpeace provenienti da diversi Paesi europei hanno interrotto l’inaugurazione di Gastech, il più importante incontro mondiale delle aziende del gas, del GNL e dell’idrogeno, che quest’anno si svolge alla Fiera di Milano.

Davanti all’ingresso della fiera, l’associazione ambientalista ha creato con fumi e suoni di sirene un’atmosfera da “inferno climatico” e fuori e dentro i padiglioni della fiera, gli attivisti hanno diffuso un messaggio di allarme: “Attenzione! Questa non è un’esercitazione. È in corso un’emergenza climatica. Si prega di non credere alle pubblicità ingannevoli delle aziende del gas e del petrolio. Sotto il greenwashing c’è l’inferno climatico”.

“Abbiamo portato la nostra protesta pacifica a questo evento perché da 50 anni riunisce le aziende maggiormente responsabili della crisi climatica, i cui effetti sono ormai sotto gli occhi di tutti anche in Italia”, ha detto Federico Spadini, campagna clima di Greenpeace Italia.

“Nel frattempo – ha spiegato Spadini – assistiamo a una campagna elettorale in cui i principali partiti presentano programmi con obiettivi climatici inconsistenti e false soluzioni come i rigassificatori, che rischiano di aumentare la nostra dipendenza dal gas fossile, gravando anche sulle nostre bollette”.

Per rallentare l’influenza delle aziende inquinanti e l’inazione della politica, Greenpeace chiede di firmare l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) per vietare le pubblicità e le sponsorizzazioni delle aziende legate ai combustibili fossili, che minacciano il diritto all’informazione e la salute delle persone e del clima.

Se entro ottobre la petizione “Stop alla pubblicità delle aziende inquinanti” raggiungerà il traguardo di un milione di firme raccolte, la Commissione europea sarà obbligata a discutere una proposta di legge per mettere fine alla propaganda ingannevole delle aziende inquinanti che alimentano la crisi climatica.

La protesta pacifica di Greenpeace, che si è conclusa con la rimozione degli attivisti da parte delle forze dell’ordine, era cominciata già di primo mattino, quando davanti ai padiglioni di Gastech si è alzato un grande pallone aerostatico a forma di pianeta Terra con le scritte «Gas is greenwashing» e «End fossil fuels now!».

Lungo il corridoio della metropolitana che porta all’ingresso della Fiera sono state affisse decine di manifesti per svelare ciò che l’industria del gas e del petrolio cerca di nascondere dietro le sue pubblicità patinate: inquinamento, eventi climatici estremi sempre più distruttivi e conflitti per il controllo delle fonti fossili.

“Per anni, le compagnie dei combustibili fossili hanno negato l’esistenza della crisi climatica e le loro stesse responsabilità. Quando negare è diventato impossibile, la pubblicità è diventata un mezzo per fare greenwashing e distrarre l’opinione pubblica dal fatto che, al di là delle belle promesse, il loro business principale rimane uno solo: estrarre e bruciare combustibili fossili. Ora più che mai, nel mezzo di una crisi energetica che colpisce milioni di persone, è almeno fondamentale vietare queste pubblicità tossiche che non fanno altro che fuorviare i consumatori e contribuire ad arricchire queste multinazionali. Senza questo megafono pubblicitario, sarà subito chiaro che le bugie hanno le gambe corte”, ha detto in una nota Silvia Pastorelli, campaigner clima ed energia di Greenpeace UE.

Come è descritto nel recente report della Iea “Global Methane Tracker”, le emissioni globali di metano provenienti dal settore energetico sono circa il 70% maggiori rispetto a quanto riportato ufficialmente dai governi nazionali, anche a causa delle perdite lungo la catena di approvvigionamento.

Il metano è responsabile di circa il 30% del riscaldamento globale dalla rivoluzione industriale e una riduzione rapida e sostenuta delle emissioni è fondamentale. Anche se si dissipa più velocemente della CO2, è un gas serra molto più climalterante durante la sua breve vita, il che significa che ridurne le emissioni avrebbe un rapido effetto nel contenere il global warming.

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