Nel 2021-2022 aumentano i posti di lavoro nell’energia, grazie alle rinnovabili

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Dati e analisi del primo rapporto della Iea dedicato all'occupazione nei vari settori in campo energetico. Sintesi e documento allegato.

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I posti di lavoro nel settore energetico sono tornati ad aumentare dopo il lockdown del coronavirus, oltrepassando il livello del 2019, grazie soprattutto a nuovi progetti e investimenti nelle tecnologie pulite mentre gli occupati persi nel settore oil&gas a inizio pandemia non sono stati ancora del tutto ripresi.

Questo lo scenario descritto dalla Iea (International energy agency) nel presentare il suo primo rapporto dedicato al mercato del lavoro in campo energetico su scala globale, World Energy Employment Report (link in basso).

Come evidenzia il grafico seguente, tratto dal documento, gli occupati nelle tecnologie pulite hanno superato il 50% di tutti gli occupati nel comparto energy con circa 40 milioni di posti di lavoro globali, in decisa crescita in confronto al 2019.

Allo stesso tempo, evidenzia la Iea, si assiste a una ripresa degli occupati nelle aziende dei combustibili fossili, perlopiù grazie ai nuovi progetti per infrastrutture di Gnl (gas naturale liquefatto).

Nel 2022 il settore energetico vedrà la più rapida crescita di posti di lavoro degli ultimi anni, anche se rimangono alcuni ostacoli che il conflitto russo-ucraino ha accentuato: aumenti dei costi delle materie prime, inflazione, colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento.

Diversi Paesi stanno cercando soluzioni con maxi piani di investimento nelle rinnovabili, come REPowerEU e il nuovo Inflation Reduction Act negli Stati Uniti.

Il rapporto poi sottolinea che oltre metà della forza lavoro in campo energetico è nella zona Asia-Pacifico (e il 30% del totale mondiale è in Cina), grazie alla disponibilità di manodopera a basso costo e al rapido sviluppo delle infrastrutture, che hanno creato le condizioni ottimali per realizzare dei centri produttivi per le differenti tecnologie (solare, eolico, auto elettriche, batterie).

Il dato positivo è che la Iea prevede un ulteriore forte incremento degli occupati nelle energie pulite nei prossimi anni, nel suo scenario net-zero che punta a un azzeramento delle emissioni di CO2 con la decarbonizzazione dei trasporti, delle industrie e della generazione elettrica.

Si parla di 14 milioni di nuovi occupati al 2030 in tutto il mondo, più 16 milioni di lavoratori che cambieranno competenze e mansioni da settori tradizionali fossili a nuovi comparti green.

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