L’ETS della Cina parte in versione “mini”, ma è già il mercato della CO2 più grande del mondo

Pechino ha lanciato la prima fase del suo mercato nazionale del carbonio. Per ora coprirà solo il settore energetico, ma interessa già un volume di CO2 quasi doppio di quello dell'ETS europeo. Nel 2020, quando sarà a regime per gli otto settori previsti, coprirà il 15% delle emissioni mondiali.

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La National Development Reform Commission cinese questa mattina a Pechino ha lanciato la prima fase del mercato nazionale del carbonio della superpotenza asiatica.

L’ETS della Cina parte in una versione ridimensionata rispetto a quanto previsto inizialmente: coprirà per ora solo il settore energetico, uno degli otto che avrebbero dovuto entrare a far parte nel sistema nazionale di scambio delle emissioni.

Nonostante questo downsizing, quello partito stamattina è il più grande mercato della CO2 al mondo: già in questa fase iniziale è quasi il doppio in volume di quello dell’Ue.

Quando l’ETS cinese sarà completamente in funzione, esteso a tutti gli otto settori interessati, oltre il 15% delle emissioni di carbonio del mondo sarà coperto da un solo mercato, stima il think thank sino-americano Energy Foundation China (vedi fact sheet in allegato).

La Cina già dal 2013 ha avviato vari mercati della CO2 a livello regionale. Per quello nazionale al momento non è stata annunciata una data per l’assegnazione delle quote ma è stata messa a punto solo una tabella di marcia.

Ci si aspetta che il prossimo anno venga rafforzata la base legale, il 2019 servirà come periodo di prova per il mercato e si andrà a pieno regime dal 2020.

Secondo China Carbon Forum, le aziende incluse in questa prima fase dell’ETS cinese sono responsabili per 3,5 miliardi di tonnellate di CO2 di emissioni.

Come si vede dal grafico sopra (fonte: Energy Foundation China) si tratta di un volume pari al 74% delle emissioni del settore energetico, al 34% delle emissioni nazionali della Cina e paragonabile alle emissioni totali di tutti i settori di tutta l’Unione europea (delle quali solo 1,9 Gt sono coperti dall’ETS europeo, vedi grafico sotto).

Su diversi mercati regionali cinesi finora i prezzi della CO2 si sono mantenuti su valori “europei”, cioè, come ben sappiamo, inadeguati (da soli) a influenzare le scelte di investimento: sotto ai 60 yuan, cioè circa 7,7 euro, a tonnellata e in media 30 yuan/ton.

Secondo la stessa NDRC cinese, in questa prima fase dell’ETS nazionale i prezzi resteranno tali da non pesare molto sulle aziende: solo dopo il 2020 saliranno a un livello tale da essere decisivi per le scelte energetiche, stimato in 200-300 yuan/tonnellata.

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