Il momentaneo stop di alcuni reattori francesi, dovuto a controlli e manutenzioni per risolvere nuovi problemi tecnici – l’ultimo inconveniente riguarda i circuiti di pompaggio dell’acqua in diverse centrali che potrebbero allagarsi in caso di terremoti – continua a condizionare il dibattito sull’evoluzione del sistema elettrico italiano.

È stato il fermo dell’impianto da 3,6 GW di Tricastin, disposto un paio di settimane fa dall’ASN (Autorité de Sûreté Nucléaire), a riportare alla memoria quanto avvenuto lo scorso anno, quando ben 12 reattori transalpini per complessivi 10 GW di potenza, rimasero a lungo inattivi per delle verifiche di sicurezza.

Tra le conseguenze in Italia di quella situazione …

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