Già dall’anno prossimo, la Francia sospenderà il rilascio di permessi di esplorazione e non estenderà quelli in scadenza, mentre dal 2040 dovrà fermarsi tutta la produzione di oil & gas nazionale.
L’annuncio è arrivato ieri con la presentazione (vedi allegato in basso) da parte del ministro dell’Ecologia Nicolas Hulot di una bozza di legge, che si integra nel Pian Climat, il piano d’azione di Parigi per la transizione energetica.
Secondo quanto annunciato, 40 richieste di ricerca già presentate finiranno nel cestino, mentre alcune saranno confermate, per rispettare i contratti in vigore, come quelle di Total e altri al largo della Guyana Francese.
La nuova legge, ha spiegato Hulot, ha l’obiettivo di permettere al Paese di “liberarsi progressivamente” dalle fossili e “permetterà agli investitori di puntare di più sulle rinnovabili”.
La mossa di Parigi fa il paio con la decisione di fermare le vendite di veicoli a benzina e gasolio entro il 2040 e di alzare le tasse sui combustibili fossili, ma è importante soprattutto dal punto di vista simbolico, come segnale politico, dato che l’estrazione di gas e petrolio non è certo uno dei pilastri dell’economia francese.
Nel 2015 ad esempio la produzione nazionale di greggio, 8 milioni di barili, e di gas, 0,16 mld m3, ha coperto solo l’1% della domanda francese, mentre l’upstream oil & gas in Francia ha un fatturato annuale di circa 300 milioni di euro con 5mila addetti, tra diretti e indiretti.