“L’aumento della decentralizzazione, l’esigenza di decarbonizzare la produzione di energia elettrica e la digitalizzazione volta ad aumentare l’efficienza operativa danno slancio alle opportunità di mercato nel settore dell’energia elettrica.”
“Il sostegno normativo continuato alle energie rinnovabili nei mercati chiave porterà gli investimenti nell’energia elettrica a livello globale fino a quota 443,5 miliardi di dollari nel 2017. Il fotovoltaico sarà il segmento con la crescita più rapida, seguito dall’energia eolica, attirando rispettivamente il 37,5% e il 21% degli investimenti globali entro il 2020.”
A scriverlo è Frost & Sullivan in un nuovo studio “Global Power Industry Outlook, 2017”, che esamina le tendenze del mercato dell’energia elettrica, tra cui capacità installata, investimenti e crescita regionale nell’ambito della produzione di energia a carbone, a gas, nucleare, idroelettrica, fotovoltaico solare, eolica e biomasse.
Il mercato in continua evoluzione – si spiega – porterà gli operatori del settore elettrico a definire modelli di business innovativi, offrire soluzioni incentrate sul cliente e creare portafogli flessibili. Si assisterà anche a un maggiore consolidamento, poiché le aziende cercano finanziamenti per espandersi e introdurre nuovi prodotti.
Le tendenze messe in luce dal nuovo report confermano quanto rilevato da altri studi di cui abbiamo parlato su queste pagine. Eccole in sintesi:
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Continua la transizione verso sistemi energetici più decentralizzati e intelligenti
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Domanda da parte delle utilities di soluzioni per la gestione dell’energia, sia dal lato dell’offerta che della domanda
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Alti tassi di crescita per il fotovoltaico; si prevede che gli investimenti aumenteranno dell’11,5% fino a raggiungere quota 141,6 miliardi di dollari nel 2017. Gli accordi internazionali, come COP21, e il calo dei costi delle tecnologie rinnovabile, garantiranno una maggiore capacità per dollaro investito.
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La Cina sarà il più grande mercato in termini di investimenti nelle entrate, ma la crescita più rapida si avrà in India, che assisterà a una crescita a due cifre degli investimenti fino al 2020.
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Il 73,4% degli investimenti nella produzione di energia elettrica in Europa sarà destinato alle tecnologie rinnovabili, mentre Russia e CSI, in controtendenza, si concentrano sull’energia nucleare e idroelettrica.
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Ci sarà un aumento complessivo della capacità globale legata al carbone, nonostante il tasso di utilizzo delle centrali a carbone esistenti sia in calo nella maggior parte delle regioni.
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I nuovi modelli di business che incentivano schemi di consumo più intelligenti, insieme alla crescita delle tecnologie di stoccaggio dell’energia, ridurranno la necessità di investimenti nella capacità di picco nei mercati dell’energia già maturi.
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Forte investimento nell’energia idroelettrica, nonostante sia una tecnologia già matura; Cina, Asia-Pacifico e America Latina saranno i mercati regionali chiave.
“Con l’emergere di nuove aree geografiche, le legislazioni locali e gli incentivi per l’energia rinnovabile influenzeranno il mix di combustibili, portando gli operatori del settore ad individuare le sfide e definire strategie di localizzazione per una crescita a lungo termine”, afferma Jonathan Robinson, analista del gruppo Energia e Ambiente di Frost & Sullivan.
“Con la maturazione del mercato dell’energia rinnovabile e distribuita, una grande capacità installata di apparecchiature che necessitano di assistenza offrirà anche al settore O&M prospettive di crescita attraenti.”
“La digitalizzazione ha il potenziale di potenziare l’efficienza e sbloccare nuovi flussi di entrate per gli operatori del mercato in ambiti di business come domanda e risposta, utilities e ESCO (Energy Service Companies), strumenti di analisi predittiva e in tempo reale, sistemi ‘vehicle to grid‘, centrali elettriche virtuali e microreti, osserva Robinson. “Tuttavia, l’implementazione richiederà del tempo e notevoli investimenti”.