Detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie: la guida 2017 delle Entrate

Dopo le novità introdotte dalla legge di Stabilità 2017, l'Agenzia ha pubblicato la versione aggiornata della sua guida alle detrazioni fiscali del 50% per le ristrutturazioni edilizie. Il documento e i link alle guide aggiornate su detrazioni per efficienza energetica e su bonus mobili.

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Proroga di un altro anno della misura con sgravio al 50% e incentivo “allargato” e maggiorato per l’adozione di misure antisismiche, sono queste le due maggiori novità per il 2017 per le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie.

Su questo incentivo, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la versione aggiornata della sua guida (in allegato in basso).

La legge di bilancio 2017 – ricordiamo – ha inoltre prorogato anche il cosiddetto bonus mobili, cioè la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.

Ricordiamo in breve le caratteristiche dell’incentivo, rimandando alla guida per approfondimenti:

Gli interventi incentivati

La lista è molto lunga, in genere tutti gli interventi di manutenzione straordinaria e di restauro.

Per fare una lista non esaustiva si ha diritto allo sgravio per: accorpamenti di locali, allargamento o nuova realizzazione di porte, finestre, lucernari, rimozione di barriere architettoniche o rifacimento scalini, installazioni di antifurti, citofoni, inferriate, cancelli, montascale, montacarichi, ascensori, di stufe, caldaie, condizionatori, impianti fotovoltaici con o senza batteria, realizzazione ex-novo di box auto o garage, impianti elettrici ed idrici, scarichi, canne fumarie, grondaie, ritinteggiatura o rifacimento della facciata, marciapiedi e pavimentazioni esterne, serramenti e saracinesche, trasformazione di un balcone in veranda, opere finalizzate alla sicurezza statica e antisismica, rifacimento del tetto e molti altri interventi ancora altri ancora.

Tra le categorie particolari di interventi ammessi, da segnalare:

Gli interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia e gli interventi di bonifica dall’amianto oltre che le opere volte a evitare gli infortuni domestici.

Gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza.

I lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche (anche con ascensori e montacarichi, anche a proprietà comune), quelli finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico.

Le novità sull’antisismica

Tra gli interventi ammessi ci sono quelli antisismici. In particolare, come anticipato, è prevista una maggiore detrazione, del 65%, per le spese sostenute per interventi di adozione di misure antisismiche, le cui procedure di autorizzazione sono state attivate tra il 4 agosto 2013 e il 31 dicembre 2016, su edifici ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità.

La legge di bilancio 2017, oltre a stabilire una proroga delle detrazioni al 31 dicembre 2021, ha introdotto importi più elevati quando alla realizzazione degli interventi consegua una riduzione del rischio sismico. Inoltre, ha fatto rientrare tra le spese detraibili anche quelle effettuate per la classificazione e la verifica sismica degli immobili.

L’agevolazione, inoltre, ora può essere usufruita per interventi realizzati su tutti gli immobili di tipo abitativo (non soltanto, come in precedenza, su quelli adibiti ad abitazione principale) e su quelli utilizzati per attività produttive.

Inoltre, si applica non solo agli edifici che si trovano nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) ma anche a quelli situati nelle zone a minor rischio (zona sismica 3).

Chi ne può beneficiare

Chi paga l’Irpef ossia le persone fisiche. Possono goderne non solo i proprietari ma anche i titolari di diritti reali sugli immobili oggetto degli interventi – ad esempio un inquilino – a patto che ne sostengano le spese.

Può chiedere la detrazione anche il familiare convivente (anche in unione civile dopo la legge 76/2016) del possessore o detentore dell’immobile, purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture, anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile e non al familiare che usufruisce della detrazione.

Le società e gli imprenditori individuali ne hanno diritto solo per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce.

Quando gli interventi di ristrutturazione sono realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la detrazione spetta nella misura ridotta del 50%.

In caso di vendita, il venditore ha la possibilità di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto all’acquirente dell’immobile, se persona fisica. In assenza di specifiche indicazioni nell’atto di compravendita, il beneficio viene automaticamente trasferito all’acquirente.

Come funziona

Porta in detrazione su 10 anni, tramite quote di pari importo, il 50% della spesa sostenuta fino ad un massimo di 96mila euro per edificio (cioè il 50% di una spesa di 192mila euro).

Non è cumulabile – per i medesimi interventi – con la detrazione del 65% per l’efficienza energetica. Sono detraibili tutte le spese concernenti i lavori, anche quelle di progetto e amministrative.

Per i lavori antisismici, la detrazione viene erogata in 5 anni. Inoltre, quando la realizzazione degli interventi produce una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio a una classe di rischio inferiore, la detrazione spetta nella misura del 70% della spesa sostenuta, se dall’intervento deriva il passaggio a due classi di rischio inferiori, la detrazione spetta nella misura dell’80%.

Si veda anche:

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