Rinnovabili sotto attacco. Silvestrini a Ecoradio

  • 1 Marzo 2011

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Giovedì in Consiglio dei ministri dovrebbe essere approvata la bozza di decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2009/28/CE sulle rinnovabili. Il decreto sferra un attacco mortale alle rinnovabili. L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

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Ascolta audio (mp3 – durata 2’20’’)


Giovedì in Consiglio dei ministri dovrebbe essere approvato il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea sulle rinnovabili, il famoso 20-20-20. Rispetto allo schema di decreto che era stato approvato in consiglio dei ministri alla fine dello scorso anno, le novità contenute nella bozza circolata nelle ultime ore sono molte e stravolgono la situazione del regime incentivante delle rinnovabili nel nostro paese.


La direttiva doveva servire a invitare i paesi a seguire modalità di incentivazione che consentissero di raggiungere gli obiettivi al 2020. Dallo schema, molto discusso in queste ore, in realtà emerge una situazione assolutamente incredibile e cioè un attacco mortale alle rinnovabili. Per il fotovoltaico, per esempio, si parla di un limite di 8mila MW, che è l’obiettivo che si intendeva raggiungere nel 2020 e che di fatto verrà raggiunto alla fine di quest’anno.


La riflessione da fare è la seguente: le rinnovabili sono effettivamente esplose a una velocità superiore rispetto a quanto si era previsto e questo impone di rivedere, e anche di ridurre, gli incentivi. È utile pensare alla Germania che per il fotovoltaico si è posta obiettivi ambiziosi al 2020: si parla, infatti, di almeno 50mila MW installati, passando così dal 2 al 10% della domanda elettrica tedesca coperta con il sole nel giro del decennio. Per fare questo il governo tedesco e le associazioni industriali si sono messe d’accordo per una riduzione concordata degli incentivi per consentire di mettere sul mercato grandi quantità (in questo caso il fotovoltaico).


La strada corretta da seguire anche nel nostro paese è una riduzione concordata di incentivi senza danneggiare il mercato, come invece ha fatto due anni fa la Spagna e come rischia di fare anche l’Italia nel 2011 L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

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