Kyoto, l’Europa ce la dovrebbe fare

  • 19 Novembre 2009

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L'Europa dei 15 dovrebbe riuscire a onorare l'impegno sottoscritto a Kyoto. Lo predice una relazione della Commissione europea: grazie alle misure adottate, a quelle in discussione e ai meccanismi di compensazione, la riduzione prevista dell'8% al 2012 potrebbe essere ampiamente superata. Anche l'Italia sarebbe sulla buona strada.

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L’Europa è sulla buona strada per centrare gli obiettivi del Protocollo di Kyoto al 2012. È quello che emerge dai dati dell’ultima relazione della Commisione Europea sui progressi degli Stati membri in termini di emissioni (vedi allegati). L’Europa dei 15 – dicono i dati elaborati dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) a partire dai numeri forniti dai vari paesi – riuscirà a ridurre le emissioni dell’8% entro il 2012 come prevede il protocollo firmato nella città giapponese.
Degli altri dodici Stati membri dell’UE, dieci hanno inoltre contratto impegni individuali nell’ambito del protocollo, che dovrebbero portare a una riduzione delle emissioni del 6 o 8% rispetto al livello dell’anno di riferimento.
L’Italia sarà tra quelli che forse ce la faranno: il nostro paese secondo le stime EEA riuscirà infatti a ridurre le sue emissioni entro il 2012 fino a 482,5 milioni di tonnellate, lo 0,2% in meno dell’obiettivo di 483,3 m.ni ton fissato dal Protocollo di Kyoto (-6,5% rispetto alle 516,9 m.ni ton del 1990).

Risultati che saranno ottenuti grazie alle politiche adottate e da adottare, ma anche grazie all’acquisto di crediti di emissione derivanti da progetti realizzati in paesi terzi, all’acquisizione di quote e di crediti nell’ambito del sistema UE di scambio delle quote di emissione (sistema ETS comunitario) e alle attività silvicole che assorbono carbonio dall’atmosfera.

Nel 2007 — ultimo anno per il quale sono disponibili dati completi — le emissioni di gas serra dell’UE-15 erano inferiori del 5% rispetto ai valori dell’anno di riferimento, a fronte di una crescita economica del 44% nello stesso periodo. Per l’UE27 nel suo complesso (che sconta il crollo dell’economia sovietica) le emissioni sono calate invece del 12,5%. L’Agenzia Europea dell’Ambiente stima inoltre che, nel 2008 le emissioni prodotte dall’UE15 si siano ridotte ulteriormente, fino a -6,2% rispetto a quelle dell’anno di riferimento, -13,6% per l’UE-27.

Al 2012, secondo la relazione della Commissione l’UE15 dovrebbe riuscire con le misure già messe in atto a raggiungere quota -6,9%, un’ulteriore riduzione del 2,2% si otterrebbe invece con i meccanismi di compensazione (CDM e JI) e lo scambio dei permessi ad emettere: nel complesso, dunque, le emissioni dovrebbero ridursi di circa il 9%. Una riduzione già sufficiente a superare il traguardo di Kyoto, cui andrebbero aggiunte altre voci fino ad arrivare a un -13,1%: un’ulteriore riduzione del 1,4% verrebbe dall’acquisizione di quote e crediti da parte degli impianti partecipanti al sistema ETS comunitario, un 1% da attività di afforestazione e riforestazione previste, e altre politiche e misure attualmente in discussione, dovrebbero abbattere le emissioni di un altro 1,6% una volta attuate integralmente.

 
Comunque tutti obiettivi non ancora acquisiti come potrebbe sembrare dal report, ma che richiederanno un serio ed immediato impegno da parte dei governi.

GM

19 novembre 2009

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