Aboliamo l’ICI sulle rinnovabili

  • 2 Novembre 2009

CATEGORIE:

Quasi tutte le associazioni ambientaliste e di categoria hanno condiviso un documento che chiede l'abolizione dell'Ici sugli impianti alimentati a fonti rinnovabili perché di pubblica utilità e perché vanno ad inficiare i meccanismi incentivanti con i quali lo Stato intende sostenerli.

ADV
image_pdfimage_print

Applicare l’Imposta Comunale Immobili (ICI) agli impianti alimentati da fonti rinnovabili significa in molti casi inficiare gli incentivi che vengono assegnati a queste tecnologie e a rendere meno conveniente il rendimento economico di questi sistemi.

Per superare questo aspetto, da tempo dibattito dagli addetti ai lavori, le Associazioni ANEV, APER, ASSOLTERM, ASSOSOLARE, FEDERPERN, FIPER, FIRE, GIFI, GREENPEACE ITALIA, GSES, ISES ITALIA, ITABIA, KYOTO CLUB e LEGAMBIENTE hanno oggi, 2 novembre 2009, proposto che tutti gli impianti per la produzione di energia rinnovabile (ai sensi della legge n. 387/03, della legge n. 10/91 e della Direttiva 2001/77/CE) vengano considerati unità immobiliari nelle quali si esercitano attività finalizzate al soddisfacimento di esigenze pubbliche e censiti pertanto nelle categorie catastali “E”, quindi non assoggettabili a questa imposta.

Le Associazioni, che hanno costituito un Comitato di Indirizzo che da alcuni mesi sta elaborando congiuntamente proposte e comunicati sulle rinnovabili e la policy energetica, hanno condiviso, su proposta di ISES Italia, un documento (vedi pdf) che riporta un’analisi sulle Risoluzioni dell’Agenzia del Territorio che obbligherebbero l’accatastamento e quindi la conseguente applicazione dell’ICI agli impianti rinnovabili.

Poiché questa disciplina, alla fine, ha una valenza tutta a carattere politico, piuttosto che tecnica, e visto che potrebbe incidere negativamente sulle ipotesi di raggiungimento degli obiettivi europei al 2020 (per l’Italia il 17% della produzione di energia rinnovabile sui consumi finali nazionali), andando a vanificare l’effetto degli strumenti di incentivazione a sostegno delle fonti pulite, si è pensato di inviare la richiesta di abolizione dell’Ici al Ministro dell’Ambiente, al Ministro dello Sviluppo Economico, ai Presidenti delle Commissioni (Bilancio, Finanza e Tesoro, Industria, Territorio e Ambiente) di Camera e Senato, ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari di Camera e Senato.

Riprendendo il dettato normativo riferito al settore e le motivazioni sancite da alcune Commissioni Tributarie Provinciali, le Associazioni quindi propongono al legislatore di chiarire il quadro regolatorio affinché, attraverso una modifica legislativa, tutti gli impianti di produzione di energia rinnovabile siano considerati come unità immobiliari finalizzate al soddisfacimento di esigenze pubbliche e pertanto esentate dall’applicazione dell’ICI.

2 novembre

   

  

 

 

Potrebbero interessarti
ADV
×