Come vanno le riserve energetiche

  • 15 Luglio 2009

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World Energy Coincil pubblica l'aggiornamento 2009 del Survey of Energy Resources. C'è meno carbone di quello che si pensava, il petrolio tiene grazie ad alcune scoperte ma si avvicina al picco, alt a scisti e sabbie bituminose. Tra le rinnovabili l'idroelettrico resta la fonte pulita più diffusa, ma eolico e solare sono quelle che crescono di più.

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Riserve di carbone riviste al ribasso, quelle del petrolio in leggero aumento ma più vicino è il picco e sviluppo di eolico e solare. È uscito in questi giorni Survey of Energy Resources Interim Update 2009 (vedi allegato), il report con cui il World Energy Council (WEC) fa il punto della situazione energetica del pianeta, una sorta di “edizione straordinaria” che va ad aggiornare i dati dell’ultimo rapporto completo, quello del 2007, in attesa del prossimo studio triennale, che uscirà nel 2010. Fonte per fonte, il documento quantifica variazioni nelle riserve provate e nella potenza installata. Una serie di dati utili a capire meglio la realtà energetica del mondo in cui viviamo.

Ecco che allora si scopre che tra i combustibili fossili il carbone è quello con la dimensione delle riserve provate più ridimensionata in questi ultimi 2 anni: -2,6%, per un totale di 826 Gton, con produttori come il Sudafrica che hanno rivisto al ribasso la stima dei giacimenti abbassandola di ben 17 Gton, gli Usa di 4,4 e la Cina di 2,1. Su queste pagine altre volte abbiamo riportato i dubbi che circolano tra gli esperti sulla reale entità delle riserve provate e sulla disponibilità per il futuro di questo combustibile, quello con l’impatto più pesante sul riscaldamento globale.

Per quello che riguarda il petrolio l’ammontare mondiale delle riserve provate dal 2005 al 2007 è aumentato del 2,6%, grazie a scoperte in paesi come Venezuela, Russia e Canada, mentre Messico, Norvegia e Iran hanno visto le loro riserve ridimensionate. Qui però oltre ai meri dati è interessante quello che gli esperti del WEC scrivevano nel 2007: fondamentalmente – si spiega – è impossibile, data la scarsità, la segretezza e in alcuni casi la manipolazione dei dati sulle riserve dei vari paesi, fare stime sicure, ma: “si può concludere che ci stiamo avvicinandosi alla fine della Prima Metà dell’Eta del Petrolio, quella in cui la produzione aumentava e nuovi giacimenti venivano scoperti.” Il WEC fa infatti notare che “il mondo ha iniziato ad usare più di quello che veniva scoperto già nel 1981 e da allora il divario è aumentato.” Insomma se non si sbilanciano a stimare quando verrà raggiunto il picco, e sottolineano che per “molti anni ancora” il greggio non finirà, gli esperti del WEC concludono che “la Seconda Metà dell’Età del Petrolio sta per iniziare e sarà caratterizzata dal declino del petrolio e dei suoi derivati”

Una buona notizia dal punto di vista ambientale, in questo aggiornamento 2009, arriva invece dall’energivoro, costoso e inquinante comparto del petrolio “non convenzionale”, cioè gli scisti e le sabbie bituminose: il prezzo del greggio in calo e l’arrivo di leggi ambientali più severe stanno frenando esplorazioni e sviluppi nel settore. Un leggero incremento infine si registra per le riserve di gas naturale (+2,2%) soprattutto grazie a Usa, Australia, Cina, Iran, Kuwait, Venezuela, Arabia Saudita ed Egitto, mentre il Regno Unito vede un calo di quasi un terzo (-28,7%) delle proprie riserve.

Anche l’uranio in questi ultimi anni ha visto le riserve aumentare leggermente, tutti concentrati in 10 paesi. Nel report del 2007, riguardo a questa risorsa, pur escludendo problemi di disponibilità, si concludeva che “la capacità produttiva deve aumentare sostanzialmente nei prossimi due decenni, per compensare il contributo decrescente degli usi militari e civili e per soddisfare la domanda aggiuntiva.” E si specificava che “sono necessari prezzi alti per far sì che la risorsa sia allocata nei tempi necessari.” In quanto a potenza elettrica dall’atomo Usa, Francia e Giappone sono sempre in testa alla classifica, mentre Cina, India Russia sono i paesi che al momento hanno in costruzione più centrali.

Tra le rinnovabili, e qui non parliamo più di riserve ovviamente, l’idroelettrico resta quella con la maggiore potenza installata, ma a colpire è la crescita di eolico e solare. L’eolico è la seconda fonte per importanza, e l’Europa è la regione con la maggiore potenza installata al mondo, con più del 60% del totale, seguita dal nord America. Il solare è aumentato di un terzo solo dal 2006 al 2007.

GM

14 luglio 2009

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