Se il biofuel fa male alla salute

  • 30 Marzo 2009

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Uno studio calcola l'impatto sulla salute umana dei vari tipi di carburanti, quantificando i costi per la collettività. Risultato: l'etanolo da mais è peggio di benzina e gasolio.

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Alcuni biocarburanti sono più dannosi per la salute di benzina e gasolio. A gettare ulteriori dubbi sulla sostenibilità dei biofuel uno studio dell’Università del Minnesota (vedi allegato) che ha calcolato, usando modelli elaborati dall’EPA americana, i  costi sanitari associati all’uso di diversi carburanti.

I ricercatori hanno considerato le emissioni di particolato fine e l’uso di fertilizzanti e pesticidi nell’intero ciclo di vita dei diversi carburanti e calcolato poi i costi per la collettività dei problemi di salute correlati: dai disturbi cardiaci a quelli respiratori. I risultati: se la benzina implica costi sanitari per 71 centesimi di dollaro per gallone (0,14 euro al litro), i danni alla salute per produrre la stessa quantità di etanolo da mais variano, a seconda dei metodi usati, da 0,72 a 1,45 dollari al gallone. Meglio i biocarburanti basati sulla cellulosa, ottenuti da piante non combustibili o da scarti di legno e ancora in fase di sviluppo: da 19 a 32 centesimi a gallone a seconda della tecnologia e del tipo di materia prima da cui si parte.

La questione della sostenibilità dei biocarburanti negli ultimi due anni è stata ampiamente dibattuta (si veda la sezione dedicata di Qualenergia.it). L’impatto negativo sui prezzi dei generi alimentari e sulla fame nel mondo era stato denunciato da rapporti autorevoli come quelli della Banca Mondiale e della Fao. Anche la validità di questa fonte energetica nel ridurre effettivamente le emissioni era stata contestata da diversi studi. L’impatto sulla salute umana però non era ancora stato calcolato e pare che anche qui il bilancio degli agro-carburanti tradizionali sia negativo.

Una notizia che giunge proprio quando l’amministrazione Obama annuncia di voler aumentare la percentuale di etanolo nella benzina americana, portandola dal 10 al 12-13%. Proprio l’appoggio di Obama all’industria dei biocarburanti – molto forte nell’Illinois, Stato di elezione dell’ex-senatore democratico – è infatti uno dei (pochi) motivi di critica al nuovo presidente da parte degli ambientalisti americani.

GM

11 marzo 2009
 
 
 
 
 
 
 
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