Il documento finale puntualizza che i paesi industrializzati debbano nel loro insieme ridurre entro il 2020 le loro emissioni tra il 25 e il 40% al di sotto dei livelli del 1990 attraverso una combinazione di interventi nazionali ed internazionali. Il Consiglio europeo richiede che l’Unione Europea debba spingere la comunità internazionale verso un obiettivo di riduzione del 30% al 2020. In ogni caso, l’impegno minimo dell’UE sarà del 20%.
Le Conclusioni sottolineano, inoltre, l’importanza dell’adattamento ai cambiamenti climatici e che un regime post-2012 dovrebbe includere anche un quadro coerente di azione sull’adattamento.
Riconoscendo il peso delle emissioni da deforestazione nei Paesi in via di sviluppo, le Conclusioni affermano che dovrebbero far parte di un accordo post-2012 anche politiche e azioni concrete per ridurre drasticamente tali emissioni nei prossimi due o tre decenni, ed auspica che la Conferenza di Bali prenda una decisione che includa un quadro per l’inizio immediato di attività pilota, modalità indicative, l’identificazione di ulteriore lavoro metodologico e l’accordo su un processo che esamini le possibilità di prendere in considerazione la riduzione delle emissioni da deforestazione in un accordo post-2012.
Il Consiglio esprime inoltre preoccupazione per le crescenti emissioni del settore trasporti marittimi e aviazione internazionale, e invita le Parti a formulare obiettivi anche per questi settori nell’ambito di un nuovo accordo post-2012.
2 novembre 2007