Tutto ciò emerge dal sondaggio dell’Osservatorio ScienzaObserva svolto su un campione di 988 persone intervistato telefonicamente con metodo CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) stratificato per genere, età e ripartizione geografica e rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 15 anni.
Viene confermata la crescente consapevolezza del problema energetico, riconosciuto come elemento critico a livello globale e non solo nazionale: sono 8 su 10 le persone che ritengono esista attualmente un problema energetico.
Una situazione che secondo i cittadini è causata da sprechi e consumi eccessivi (57,7% del campione) e, solo secondariamente, dalla scarsità delle fonti tradizionali che mettono a rischio gli approvvigionamenti.
L’elevata disponibilità a ridurre anche i propri consumi di energia (41,8%) accoglie l’idea che i comportamenti individuali possano essere fattori di cambiamento, ma la questione richiede comunuqe l’intervento della politica. Al governo si chiede principalmente di finanziare la ricerca nel campo delle fonti alternative (56,1%) e di dare incentivi per l’utilizzo domestico di fonti rinnovabili (30,2%).
Visto che l’indagine si è svolta dal 10 al 17 gennaio 2007, le persone intervistate non avevano ancora assistito a quel continuo flusso di notizie sui cambiamenti climatici che si è registrato nelle settimane successive. Possiamo quindi immaginare che oggi l’atteggiamento degli intervistati sarebbe ancora più favorevole alle energie pulite e all’efficienza energetica.
LB
16 marzo 2007