Energia in fusione

  • 12 Maggio 2006

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Nucleare. Un nuovo record giapponese fa sperare per lo sviluppo della fusione, ma dubbi e polemiche sono ancora molti. di Sergio Ferraris

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Il Giappone si è conferma  all’avanguardia nelle ricerche che potrebbero portare a una fusione nucleare controllata, in grado di aprire nuove  prospettive alle risorse energetiche dell’umanita’.

Secondo il quotidiano ‘Yomiuri’, il tokamak nipponico JT-60  è riuscito a stabilire un nuovo primato mondiale di durata del  plasma con 28,6 secondi.   

È quasi il doppio di un precedente record stabilito due anni  fa dal medesimo impianto situato a Naka, nella provincia di  Ibaraki, a nordest di Tokyo, e lascia sperare in positivo per i  progetti internazionali sulla fusione.   Al centro di questi progetti c’è la costruzione in Francia per  il 2015 di un grande reattore sperimentale chiamato Iter che dovrebbe essere in  grado di tenere in vita il plasma per oltre 400 secondi, tempo minimo per ottenere una quantità di energia sensibilmente più  elevata di quella impiegata per avviare il processo che utilizza il Tokamak.

La localizzazione dell’impianto sperimentale in Francia è avvenuta nei mesi scorsi dopo un lungo braccio di ferro tra Europa e Giappone.

Tokamak e’ una sigla russa diventata ormai internazionale per  indicare un campo magnetico a ciambella in cui l’idrogeno  pesante può diventare plasma, il quarto stato della materia  preludio della fusione.

Con questo traguardo la fusione sembra più vicina, anche se gli stessi fautori di questa opzione tracciano come orizzonte temporale per la sua affermazione a livello industriale il 2050.
Su queste scadenze circa la fusione nucleare c’è polemica. I settori energetici internazionali legati al nucleare e ai modelli centralizzati, infatti, vorrebbero investimenti più consistenti sia sul nucleare tradizionale, sia sulla fusione affermando che il primo rappresenta un presidio tecnologico per il secondo, mentre quest’ultimo sarebbe, a loro giudizio, più promettente delle rinnovabili.

Per ora comunque la fusione rimane sperimentale. i problemi di confinamento stabile e sicuro del plasma sono ancora irrisolti e anche le previsioni sullo sviluppo della fusione e sulla sua maturità sono basate su innovazioni tecnologiche del tutto ipotetiche.

Sergio Ferraris
12 maggio 2006

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