Bosch amplia la produzione in-house di energia rinnovabile presso le proprie sedi e si prepara a diventare cliente a lungo termine per l’acquisto di energia rinnovabile prodotta in parchi eolici e fotovoltaici di recente costruzione.
Per questo, il fornitore di tecnologia e servizi ha siglato tre accordi di acquisto, in esclusiva e a lungo termine, per l’energia elettrica fotovoltaica con i fornitori RWE, Statkraft e Vattenfall.
Nonostante la situazione difficile dovuta all’attuale pandemia di coronavirus, Bosch continua a perseguire i propri obiettivi relativi all’azione per il clima: “Il cambiamento climatico non si ferma, e nemmeno noi. Entro la fine dell’anno raggiungeremo l’ambizioso obiettivo di azzerare le nostre emissioni di CO2” ha dichiarato Volkmar Denner, CEO del Gruppo Bosch.
Tutte le 400 sedi di Bosch nel mondo raggiungeranno la neutralità climatica. Le sedi dell’azienda in Germania hanno già ottenuto questo obiettivo alla fine del 2019. “Il nostro impegno per la transizione energetica continuerà anche dopo il 2020. Investire nelle energie rinnovabili ne rappresenta un’importante dimostrazione” ha aggiunto Denner. Il CEO di Bosch ha spiegato che, se da un lato l’azione per il clima comporta dei costi, dall’altro non fare nulla sarebbe più dispendioso, senza contare che investire in efficienza energetica genera già di per sé un risparmio.
Oltre che nelle energie rinnovabili, Bosch investirà soprattutto in efficienza energetica presso le proprie sedi per raggiungere la neutralità climatica. Da ora fino al 2030, l’azienda intende migliorare ulteriormente la qualità ecologica della sua neutralità climatica incrementando queste due misure. Come soluzione efficace nel breve termine, inoltre, Bosch utilizzerà energia verde degli stabilimenti esistenti per compensare completamente le inevitabili emissioni di CO2 tramite una serie di azioni per il clima.
“Nel 2020 la quota di compensazione di CO2 sarà molto più bassa di quella prospettata. In altre parole, stiamo compiendo progressi più rapidamente del previsto nel potenziare la qualità delle misure intraprese” ha concluso Denner.
Bosch intende aumentare significativamente la quota di energia rinnovabile nei propri consumi energetici. I tre nuovi contratti a lungo termine per l’elettricità prodotta da impianti fotovoltaici contribuiranno a raggiungere questo obiettivo, oltre a favorire la transizione energetica. In totale, nel 2019 Bosch ha emesso circa 1,94 milioni di tonnellate di CO2 in tutto il mondo (Scope 1+2) – già un terzo in meno rispetto all’anno precedente.
RWE, Statkraft e Vattenfall forniranno a Bosch energia in esclusiva da impianti di nuova costruzione. L’elettricità proveniente dai parchi fotovoltaici dei tre fornitori sarà trasportata attraverso la rete pubblica per alimentare le sedi Bosch in Germania. A partire dal 2021, la fornitura coprirà un volume totale annuo di oltre 100.000 MWh, equivalente al consumo di elettricità annuo di circa 30.000 utenze domestiche (il 70% del consumo energetico della sede Bosch di Feuerbach).
In condizioni fotovoltaiche ottimali, la resa massima sarà sufficiente a coprire contemporaneamente il fabbisogno energetico degli stabilimenti di Feuerbach, Homburg e Bamberg per almeno alcune ore. Gli accordi a lungo termine hanno una durata compresa tra i 12 e 16 anni.
Il Gruppo Bosch intende siglare contratti a lungo termine di questo tipo anche fuori dalla Germania. In Messico, per esempio, l’azienda copre già fino all’80% del proprio fabbisogno energetico con questa nuova energia pulita. Molte delle sedi Bosch di quel Paese sono alimentate da parchi eolici di nuova costruzione che appartengono al gruppo Enel e generano circa 105.000 MWh all’anno. La partnership con Enel ha una durata di 15 anni.
Oltre all’acquisto in esclusiva di energia da fonti rinnovabili, Bosch amplia la fornitura di energia in-house: l’azienda al momento genera ben 60.000 MWh all’anno in circa 50 impianti fotovoltaici presso le proprie sedi. La sede Bosch di Nashik, in India, ospita uno dei più grandi stabilimenti di questo genere nell’industria automotive indiana. In totale, Bosch prevede di espandere la produzione di energia da fonti rinnovabili in-house a 400.000 megawattora entro il 2030. Un impianto fotovoltaico nello stabilimento Bosch di Hemaraj, in Thailandia, che sarà completato entro il 2020, genererà 1.300 MWh di elettricità all’anno.
Oltre a queste soluzioni, Bosch ha avviato progetti per la generazione di energia idroelettrica e da biomasse. In questo ambito rientra anche l’impiego di nuove tecnologie come la generazione di calore ed elettricità dall’idrogeno.
Lo scorso anno, nelle sedi di Homburg e Bamberg, è stato messo in funzione il prototipo di una fuel cell stazionaria sviluppata da Bosch. La cella a combustibile ora copre il fabbisogno di elettricità nei momenti di picco.
A Salzgitter, Bosch collabora con l’Istituto Fraunhofer e altre aziende locali per istituire un centro per l’idrogeno, chiamato Campus Idrogeno, finanziato dalla città e dallo Stato della Bassa Sassonia.
Al Centro di formazione Bosch di Wernau alla fine di giugno è stato messo in funzione un impianto pilota SOFC (solid-oxide fuel cell). In Turingia, nello stabilimento Bosch di Eisenach, è in fase di sviluppo un progetto guida: entro il 2022 lo stabilimento intende soddisfare il proprio fabbisogno di elettricità tramite la generazione di energia in-house, grazie a impianti fotovoltaici e all’acquisto in esclusiva di elettricità da parchi eolici, riducendo al minimo la richiesta tramite una gestione articolata dell’energia basata sull’intelligenza artificiale.