Venture capital, l’AI sottrae risorse alle tecnologie per il clima

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Stati Uniti in testa negli investimenti in soluzioni per frenare il cambiamento climatico, grazie all'IRA. Ma in totale i finanziamenti sono dimezzati rispetto al 2023.

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Gli Usa sono il principale mercato di finanziamento delle tecnologie per affrontare o mitigare il cambiamento climatico, con 6,7 miliardi di dollari mobilitati nella prima metà di questo 2024, soprattutto grazie alle rinnovabili e allo storage. Nello stesso periodo nella Cina continentale il settore del climate tech ha raccolto 5,1 miliardi di dollari, mentre il Canada è terzo a distanza con 1,8 miliardi di dollari.

Tutto ciò in un contesto di rallentamento, con investimenti dimezzati rispetto allo stesso periodo del 2023, quando erano stati raccolti quasi 44 miliardi di dollari in sei mesi.

Questo emerge dalle circa 600 operazioni monitorate nel Climate-Tech Investment Radar di Bnef per il primo semestre dell’anno: c’è stato un calo del 3% dal primo al secondo trimestre 2024 e, se questa tendenza continua, il totale dei 12 mesi potrebbe raggiungere quasi 45 miliardi di dollari, cioè solo la metà di quanto registrato nel 2023.

Concentrandosi sul venture capital, mostra il rapporto, gli investimenti legati al climate tech si sono fermati al 12% del totale, in calo rispetto al 16% dello stesso periodo dell’anno precedente.

Uno dei motivi – si spiega – potrebbe essere l’aumento dell’interesse per l’intelligenza artificiale (AI). Secondo i dati di Pitchbook, quasi 47 miliardi di dollari sono stati incanalati verso startup di intelligenza artificiale attraverso quasi 1.200 accordi nella prima metà del 2024. Si tratta di un aumento del 60% rispetto ai volumi dello stesso periodo nel 2023 e il triplo dell’importo raccolto da aziende tecnologiche legate alla lotta al global warming.

Quasi il 60% degli accordi di venture capital nel campo delle tecnologie climatiche chiusi negli Usa nella prima metà del 2024 sono transfrontalieri, perché le aziende attirano molti investitori dall’estero. Questo dato è in aumento rispetto al 54% e al 39% rilevati nello stesso periodo rispettivamente nel 2023 e nel 2022, in gran parte grazie agli incentivi forniti dall’Inflation Reduction Act, spiegano gli analisti di Bnef.

Tra i maggiori accordi di start up censiti quest’anno, riguardanti società con sede negli Usa, Bnef cita quello degli sviluppatori di impianti Fer Pine Gate Renewables e Nexamp, oltre ai piccoli reattori modulari Oklo Technologies, ciascuno dei quali ha raccolto oltre 500 milioni di dollari.

Koloma, startup per l’idrogeno geologico con sede a Denver, ha fatto notizia con il suo investimento di 246 milioni di dollari da parte di Breakthrough Energy Ventures.

In particolare, la quotazione da 441 milioni di dollari del produttore cinese di veicoli elettrici Zeekr Intelligent Technology alla Borsa di New York, ha segnato la più grande quotazione negli Stati Uniti di una società cinese dal 2021.

Lo spin off di Alphabet per la cattura diretta della CO2 dall’aria, 280 Earth, ha poi raccolto 50 milioni di dollari da Builders VC.

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