Un esempio di comunità energetica nel sud della Spagna

Nonostante la normativa spagnola presenti ancora punti di palese ambiguità, si affacciano già sul mercato i primi progetti interessanti, tra i quali spicca la comunità energetica di Crevillent.

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Con il famoso “Decreto Real” numero 244, emanato nell’aprile del 2019, la Spagna è stato uno dei primi Paesi europei a introdurre una legislazione esaustiva sull’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche da rinnovabili.

A dicembre 2019, poi, il Ministero per la Transizione Ecologica ha completato tale normativa tramite la pubblicazione delle regole tecniche ed economiche che dettagliano il funzionamento di queste configurazioni innovative.

Una normativa condominiale troppo ambigua

Nonostante il quadro estremamente favorevole, però, la situazione è tutt’altro che rosea: sembra, infatti, che alcuni dei principali attori dei potenziali nuovi mercati, come i consumatori finali o gli amministratori di condominio, nutrano ancora dubbi sostanziali e, quindi, poca fiducia nei nuovi assetti organizzativi e impiantistici.

Per quanto riguarda le possibili soluzioni condominiali, ad esempio, la normativa in essere risulta non al passo con i tempi, complessa e ambigua. Teoricamente, infatti, il voto favorevole di 1/3 dell’assemblea condominiale sarebbe sufficiente per approvare la realizzazione di un impianto fotovoltaico a uso collettivo ma, nella pratica, sembra sia ancora esercitabile il potere di veto da parte degli utenti.

In una situazione poco chiara, perciò, molti amministratori di condominio preferiscono non prendere rischi considerando anche, inoltre, un ulteriore elemento di ambiguità, legato al posizionamento dei contatori per i singoli consumatori e alla definizione degli spazi privati o pubblici nel condominio stesso.

Business plan sul filo del rasoio

Anche la sostenibilità economica delle nuove configurazioni non è ancora assicurata: non sono previsti, innanzitutto, incentivi sull’energia autoconsumata come, invece, nella relativa normativa provvisoria in Italia.

Esistono, però, altre forme di supporto come, ad esempio, contributi alle spese sostenute sotto forma di incentivi regionali, agevolazioni per le tasse sugli immobili, ecc.

La redditività dell’investimento, inoltre, viene resa più complicata dai costi aggiuntivi praticati da alcuni DSO per i servizi di misura dell’energia consumata in tempo reale dagli utenti.

Un altro fattore che gioca a sfavore nel business plan, poi, è l’elevata percentuale della componente fissa in bolletta, vale a dire quella legata alla potenza.

Al momento, infatti, tale quota equivale al 40% del costo dell’energia, contro una media europea del 22%, pregiudicando così in modo sostanziale la convenienza economica di autoconsumare l’energia prodotta. Per avere un’idea della negativa evoluzione di questo aspetto, si pensi che nel 2012, la componente di potenza incideva in bolletta solamente per il 20% del totale.

Un elemento positivo, invece, è che gli impianti di potenza inferiore a 100 kW possono usufruire di una compensazione semplificata per il surplus di energia immesso in rete.

Una comunità energetica alle porte

Nonostante il quadro normativo presenti ancora numerose ambiguità, però, i primi progetti innovativi cominciano ad affacciarsi sul mercato.

Tra queste prime iniziative vale la pena, senza dubbio, citare il caso della comunità energetica di Crevillent, un centro situato nel sud della Spagna, tra le città di Alicante e Murcia. Si tratta di un progetto tuttora in via di sviluppo e che si è posto come orizzonte temporale il 2030.

L’iniziativa, denominata COMPTEM (COMunità Per la Transizione Energetica Municipale), ha avuto come principale soggetto iniziatore Enercoop, una società locale costituita da un gruppo di imprese che copre tutta la catena di valore del settore elettrico (scheda di presentazione).

Un ruolo speciale viene giocato dalla Cooperativa Elettrica di Crevillent, società pioniera con quasi 100 anni di storia, che, con l’appoggio dell’amministrazione comunale, ha ora intenzione di convertire il suo modello verso soluzioni di autoconsumo collettivo e di comunità.

Il progetto si pone l’obiettivo di mettere i cittadini consumatori, che diverranno poi veri e propri “prosumer”, al centro del sistema energetico tramite la loro “capacitazione” e responsabilizzazione, da attuare grazie all’adozione di tre strumenti.

Il primo intervento riguarda il lato produttivo, con l’installazione di diversi impianti fotovoltaici il cui investimento sarà a carico di Enercoop, con l’obiettivo finale di raggiungere un 50% di copertura della domanda su scala comunale.

Il secondo strumento, invece, riguarda la sfera culturale, cercando di avvicinare i cittadini consumatori al mondo dell’energia, grazie alla realizzazione di pannelli informativi digitali localizzati in diversi spazi pubblici.

Il vero e proprio coinvolgimento diretto degli utenti, però, avviene con il terzo intervento, l’App per telefono sviluppata da Enercoop, tramite la quale i consumatori potranno leggere in tempo reale i dati di consumo, valutare la convenienza di possibili variazioni di modalità tariffaria, approfondire la struttura della bolletta elettrica e, non da ultimo, ricevere una consulenza specifica sulle opportunità di riduzione di consumi e costi associati.

L’investimento complessivamente previsto per il progetto, infine, oscilla tra i 3 i 4 milioni di euro.

Un video (in spagnolo) sul progetto COMPTEM: 

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