Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ribadito il suo disprezzo per l’energia eolica, definendola “spazzatura” e confermando la sua promessa pre-elettorale che bloccherà la costruzione di nuovi parchi eolici.
Come spesso in passato, Trump, nel corso di una conferenza stampa, ha corredato le sue dichiarazioni anti-eolico con una serie di falsità e asserzioni non comprovate, relative anche al presunto impatto negativo che l’energia eolica avrebbe sulla fauna.
Trump, per esempio, ha insistito che le centrali eoliche “ovviamente” uccidono le balene, mentre in occasioni precedenti aveva affermato che le turbine eoliche “le fanno impazzire”.
Tuttavia, studi scientifici ed esperti smentiscono con forza queste affermazioni.
“Non c’è alcuna prova scientifica che le turbine eoliche o i rilevamenti per le turbine eoliche causino la morte delle balene”, diceva l’anno scorso Andrew Read, ricercatore sulle balene e commissario della Marine Mammal Commission, un’agenzia indipendente del governo Usa, commentando una precedente uscita di Trump.
Le principali minacce per le balene sono gli urti con le navi, l’impigliamento nelle reti da pesca e i cambiamenti climatici, non i progetti di energia eolica, secondo l’esperto.
Trump in passato ha anche affermato che le turbine eoliche uccidono moltissimi uccelli. In realtà, le pale eoliche provocano meno dello 0,01% delle morti di uccelli causate dall’attività umana.
Sono i gatti e le collisioni con auto, aerei e finestre degli edifici ad essere responsabili di un numero immensamente maggiore di decessi per i volatili, secondo il governo australiano del Queensland.
Vantaggi economici e ambientali dell’eolico
Nonostante Trump abbia definito i parchi eolici antiestetici ed economicamente non sostenibili, l’energia eolica rimane una delle fonti di energia elettrica in più rapida crescita e con il miglior rapporto costi-benefici negli Stati Uniti.
Solo nel 2022, l’energia eolica ha rappresentato il 22% della nuova potenza elettrica installata, con un investimento di 12 miliardi di dollari e l’impiego di oltre 125mila lavoratori, secondo il dipartimento dell’Energia Usa.
“Il fatto è che l’energia eolica è economica e pulita, prodotta in America. I dati dimostrano che i parchi eolici possono essere costruiti più velocemente delle centrali a gas. Se avremo carenze energetiche a causa di innovazioni come l’intelligenza artificiale e i data center, perché non dovremmo cercare di costruire energia economica, pulita e veloce?”, ha detto al New York Times Leah Stokes, politologa dell’Università della California a Santa Barbara.
Il Texas, Stato repubblicano per eccellenza e con una lunga tradizione petrolifera, è in testa alla classifica nazionale della produzione di energia eolica, generando il 22% dell’elettricità dal vento nel 2023. In Iowa, l’eolico genera il 59% dell’elettricità complessiva.
“Questa è una fonte di energia bipartisan“, ha dichiarato Stokes, evidenziando come lo sviluppo dell’eolica sia motivato da solidi benefici economici e ambientali.
Anche senza sussidi federali, spesso è più economico costruire un parco eolico per generare elettricità che installare una turbina a gas a ciclo combinato per produrre la stessa quantità di energia, secondo la società di investimenti Lazard.
Sebbene i parchi eolici richiedano investimenti in linee di trasmissione e sistemi di backup, i loro costi operativi a lungo termine sono bassi. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, eolico e fotovoltaico sono le fonti di energia più convenienti, e si prevede che i prezzi scenderanno ancora nei prossimi anni.
Alcuni timori sull’energia eolica
Sebbene i benefici ambientali ed economici dell’energia eolica siano evidenti, ci sono legittime preoccupazioni legate soprattutto alla risposta sociale di alcune comunità rurali, che ospitano gli impianti e che si sono opposte all’installazione di nuove turbine a causa dei disagi percepiti.
Anche l’intermittenza dell’energia eolica, nonostante la sua buona complementarità con il fotovoltaico, richiede fonti di energia supplementari o soluzioni di stoccaggio per garantire una fornitura stabile di elettricità.
Gli sviluppatori stanno comunque affrontando queste sfide, scegliendo modelli di turbine ottimizzati per le condizioni di vento locali, integrando i parchi eolici con tecnologie di stoccaggio dell’energia come batterie e pompaggi idroelettrici, e posizionando strategicamente le turbine per ridurre al minimo l’uso del suolo e preservare la produttività agricola.
Un altro timore riguarda l’impronta ambientale della produzione e dello smantellamento delle turbine eoliche.
Sebbene la fabbricazione delle turbine comporti spesso l’impiego di combustibili fossili, il tempo di “ritorno dell’investimento in carbonio” è di soli 5-12 mesi, dopodiché forniscono decenni di energia a basse emissioni. Inoltre, fino al 94% dei materiali di una turbina può essere riciclato a fine vita, con soluzioni innovative che stanno emergendo per riutilizzare questi materiali.
L’eolico Usa nel contesto più ampio
Negli ultimi anni, il ritmo delle installazioni eoliche statunitensi è rallentato a causa delle difficoltà incontrate dagli sviluppatori nel garantire le connessioni alla rete elettrica e dei ritardi nell’ottenere le autorizzazioni governative per i nuovi progetti.
Ma nel complesso, ad oggi, negli Stati Uniti sono stati installati più di 153 GW di capacità eolica, di cui più di due terzi in Stati che hanno fatto vincere a Trump le elezioni di novembre, tra cui Texas, Oklahoma, Kansas, South Dakota e Indiana.
Altri 24 GW di parchi eolici sono in fase di sviluppo, con progetti importanti in Wyoming, Montana, North Dakota, Oklahoma e Texas, secondo l’American Clean Power Association.
In questa contesto, il settore eolico si trova ad affrontare il contraccolpo delle comunità rurali, preoccupate per i cambiamenti portati da nuove turbine alte come grattacieli. Attualmente, infatti, più di 400 contee hanno imposto restrizioni o divieti locali alle turbine eoliche.
L’opposizione di Trump all’energia eolica fa leva su queste preoccupazioni per allinearsi con i più ampi sforzi degli operatori dei combustibili fossili, interessati a ostacolare la transizione verso l’energia pulita. Queste campagne spesso sfruttano i timori delle comunità locali per diffondere disinformazione.
“Persone ben intenzionate che si preoccupano delle balene vengono manipolate dagli interessi delle società degli idrocarburi che vedono l’energia eolica come una minaccia”, ha commentato Read.