Terziario e trasporti: sono questi i due settori che stanno frenando il raggiungimento degli obiettivi nazionali per il risparmio di energia al 2020.
Dall’ultimo Rapporto annuale sull’efficienza energetica dell’Enea (allegato in basso), infatti, si vedono chiaramente i punti deboli dell’Italia per quanto riguarda le misure e le strategie volte a ridurre la domanda complessiva di energia nei diversi comparti.
La tabella sotto, tratta dal documento dell’Enea, riassume il quadro della situazione attuale e prevista.
I dati sono espressi in Mtep/anno (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) e si riferiscono ai risparmi di energia finale conseguiti nei vari settori nel periodo 2011-2018 con le stime al 2020.
Così i risparmi energetici realizzati al 2018, si legge nel rapporto, sono stati pari a circa 10,4 Mtep/anno equivalenti a oltre i due terzi dell’obiettivo finale, grazie in particolare al forte contributo dei certificati bianchi e delle detrazioni fiscali (vedi qui i dati Enea sull’ecobonus).
Guardando alle singole voci, il residenziale ha già ampiamente superato l’obiettivo atteso al 2020, mentre l’industria è a metà del percorso previsto dal Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE) del 2017.
Il terziario invece ha raggiunto solo il 25% del traguardo atteso; i trasporti sono arrivati al 41% tanto che nel complesso, evidenzia l’Enea, l’obiettivo generale definito per il 2020 (15,5 Mtep di risparmio) è stato raggiunto al 67% con la necessità di recuperare molto terreno in questi due ultimi settori.
I trasporti sono particolarmente difficili da de-carbonizzare, perché restano molto dipendenti dall’uso di carburanti fossili e si fatica a ridurre la componente del trasporto su strada, come riassume il grafico sotto, sempre ripreso dallo studio dell’Enea.
Nel 2017, spiega il rapporto, la domanda energetica dei trasporti è stata pari a 33,8 Mtep in calo del 3,7% rispetto all’anno precedente, proseguendo la fase di riduzione dei consumi iniziata nel 2007, con l’eccezione del 2014.
E il trasporto su strada, rimarca il documento, è nettamente al primo posto avendo contribuito con 31,7 Mtep al totale (-4% sul 2016); i prodotti petroliferi hanno assorbito oltre il 91% dei consumi energetici di questo settore, mentre gas naturale e biocombustibili si sono fermati entrambi al 3% circa.
Ancora più complicato il quadro del consumo energetico nel settore dell’edilizia non residenziale in cui sono compresi gli edifici adibiti a servizi, commercio e Pubblica Amministrazione.
Come emerge dal prossimo grafico elaborato dall’Enea nel suo studio, il dato è pari a 18,2 Mtep nel 2017, con un aumento significativo rispetto ai dodici mesi precedenti (+18,2%).
In pratica, si legge nel rapporto, il consumo energetico è raddoppiato in confronto al livello del 1990 nonostante la flessione dovuta alla crisi economica; energia elettrica e gas naturale, rispettivamente, hanno assorbito il 44% e 36% della domanda complessiva.
I seguenti documenti sono riservati agli abbonati a QualEnergia.it PRO:
- 8° Rapporto annuale sull’efficienza energetica (executive summary, pdf)
- Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti (executive summary, pdf)
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